(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 31 mar. - Anche chi fuma poche
sigarette al giorno (i cosidetti 'light smokers'), durante la
visione di stimoli associati al fumo, attiva le aree cerebrali
normalmente coinvolte nel circuito della dipendenza dalla
nicotina. Sono queste le conclusioni a cui e' giunto un gruppo di
ricerca del Department of Pediatrics (University of California,
San Francisco) dopo aver esaminato con Risonanza magnetica (Rm)
funzionale (fMRI) 12 adolescenti 'light smokers' (consumo medio
1-5 sigarette al giorno) confrontati con un gruppo di non
fumatori di pari eta'.
Durante la scansione i partecipanti osservavano scene di
stimoli associati al consumo di nicotina (persone nell'atto di
fumare, oggetti come accendini, sigarette, ecc.) alternati
stimoli neutri (oggetti d'uso quotidiano non associati alla
nicotina). I dati di Rm sono stati confrontati tra i 2 gruppi. E'
emerso che nei tabagisti la visione di stimoli associati al fumo
attiva maggiormente le aree mesolimbiche coinvolte nel controllo
del meccanismo di gratificazione (cingolato anteriore sinistro,
ippocampo destro, giro orbitale frontale medio bilaterale). Nei
soggetti di controllo non c'era, invece, una differenza
nell'attivazione funzionale durante la visione di stimoli neutri
rispetto a stimoli associati al fumo.
Questo studio dimostra che il pattern di attivazione cerebrale
dei fumatori definiti 'light smokers' e' sovrapponibile a quello
dei forti fumatori, sia adolescenti che adulti. Questo significa
che gli adolescenti presentano un maggior livello di reattivita'
cerebrale a stimoli associati al fumo anche a bassi livelli di
consumo della nicotina. La dipendenza dal fumo puo' quindi
iniziare anche con bassi livelli di esposizione alla nicotina.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)