(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 mar. - E' stato individuato
un nuovo test di diagnosi sperimentale della tubercolosi che
distingue rapidamente i soggetti con tubercolosi attiva da quelli
con infezione tubercolare latente. Il merito e' di un gruppo di
ricercatori dell'Universita' Cattolica di Roma, dell'Istituto
Nazionale di Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma e
dell'Universita' degli Studi di Sassari. Lo studio verra'
pubblicato su PLoSOne e proprio Delia Goletti, "corresponding"
dell'articolo in press che assieme al Dr. Enrico Girardi ha
coordinato la sperimentazione presso l'Istituto Spallanzani,
dichiara: "Il test della tubercolina presenta numerosi svantaggi,
primo tra tutti non e' in grado di distinguere tra infezione da
Micobatteri ambientali (in genere non pericolosi per l'uomo) e da
M. tuberculosis".
"I risultati del nostro studio - dice Giovanni Delogu, primo
autore dell'articolo, che ha coordinato il gruppo di ricerca
presso l'Istituto di Microbiologia della Cattolica di Roma con il
Prof. Giovanni Fadda - dimostrano che e' possibile distinguere i
soggetti infettati da quelli malati, utilizzando un test in cui
il sangue prelevato dal paziente viene messo a contatto con una
proteina del bacillo, chiamata HBHA".
La proteina HBHA deve avere precise caratteristiche particolari e
quindi e' abbastanza difficile da produrre. E' cosi' che il
gruppo di ricerca italiano "ha sviluppato un protocollo
sperimentale innovativo per ottenere quantita' elevate di
proteina in tempi rapidi e con costi limitati, aprendo la
possibilita' all'utilizzo di questo test su larga scala".
(Wel/ Dire)