(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 mar. - Le terapie,
utilizzate, soprattutto negli ultimi anni, causano un aumento del
numero di pazienti immunodepressi. La diffusione e la gravita' di
molte patologie porta i medici a dover prescrivere terapie sempre
piu' specifiche e mirate. Secondo gli esperti questo sta causando
sempre piu' casi di immunosoppressione. Tale problema e' stato il
tema principale di un simposio che si e' tenuto, qualche giorno
fa, all'Aquila.
A questo primo workshop, tenutosi in tale citta', si sono riuniti
gli esperti sulle malattie infettive per discutere sui problemi
dell'immunosoppressione. Purtroppo per poter sconfiggere alcune
infezioni, come l'epatite B, si sono usati dei farmaci che
potessero essere in grado di eliminare il virus. Purtroppo,
questo microrganismo, penetrato nel corpo dell'ospite non puo'
essere eliminato completamente. Queste terapie immunosoppressive,
che servono per migliorare la qualita' di vita dei pazienti, per
non causare dei problemi dovrebbero essere accompagnate da
un'adeguata sorveglianza.
Prima di intraprendere terapie per trattare patologie reumatiche,
infiammatorie, e oncoematologiche, bisogna conoscere a fondo il
proprio paziente, la diagnosi, la replicazione virale e la
patologia. Solo in questo modo si possono evitare le cause
dell'immunosoppressione. Questo e' quello che sottolinea anche il
dottor Alessandro Grimaldi, organizzatore del simposio e
direttore di Malattie infettive al "San Salvatore".
(Wel/ Dire)