(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 mar. - Molte donne in corsia
e poche nelle stanze dei bottoni. E' il punto di partenza della
riflessione che il ministero della Salute ha condotto sulla
dirigenza del Servizio sanitario nazionale. I dati emersi
dall'indagine conoscitiva 'Il fenomeno della femminilizzazione
della sanita' in Italia: ricerca quali-quantitativa sulle
caratteristiche e i trend dell'ultimo decennio' e che e' stata
presentata questa mattina a Roma durante la prima conferenza
nazionale su 'Il ruolo delle donne nell'evoluzione del Servizio
Sanitario Nazionale. Da Maria Montessori ai giorni nostri', hanno
evidenziato una "tendenza cronica, a giudicare dai dati del conto
annuale della ragioneria dello Stato relativi agli anni 2001-2009
e dell'ufficio di statistica del ministero della Salute - Settore
Salute. Le sproporzioni piu' rilevanti riguardano in generale
proprio l'accesso alla professione medica e specificatamente i
vertici dei ruoli sanitari".
Nel Servizio Sanitario Nazionale, secondo l'indagine del
ministero, la presenza femminile e' la maggioranza, intorno al
63,41% nel 2009, ma nella distribuzione dei ruoli le donne
costituiscono, in base ai dati del 2009, il 37% dei medici (erano
il 30% nel 2005) che lavorano nel Ssn e il 77% del personale
infermieristico. Nel 2001, solo il 10% degli incarichi
direzionali (direttori generali, amministrativi, sanitari e dei
Servizi Sociali) era rivestito da donne; nel 2009 sono diventati
il 18,61% (163 donne su 876 posti). Le donne aumentano in varie
categorie lavorative qualificate in cui la predominanza maschile
era piu' netta.
(Wel/ Dire)