(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 mar. - Ogni anno in Italia
sono notificati al Ministero della Salute circa 4.500 nuovi casi
di tubercolosi, per lo piu' nel Centro-Nord, con Milano e Roma a
guidare la classifica delle citta' piu' colpite. Si tratta pero'
di una sottostima, perche' non tutti i malati ricevono una
diagnosi - fa notare al Corriere della Sera Giorgio Besozzi,
direttore del Centro per la tubercolosi dell'Ospedale Niguarda di
Milano -. Piu' realisticamente, i casi potrebbero essere
sette-ottomila all'anno, con un'incidenza che comunque e' bassa
rispetto a quella che si registra in altri Paesi. Secondo
l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), ogni anno la
tubercolosi uccide nel mondo due milioni di persone, mentre i
nuovi casi sono nove milioni e mezzo. Con il 55 per cento dei
malati, l'Asia e' il continente piu' colpito; ma il Paese con
l'incidenza piu' elevata e' il Sudafrica, dove si contano 700
casi ogni 100mila abitanti. Con un'incidenza che non raggiunge i
dieci casi per 100mila residenti, la tubercolosi resta in Italia
una malattia piuttosto rara. Che pero' desta preoccupazione,
soprattutto perche' il nostro Paese, dopo averla apparentemente
sconfitta con gli antibiotici e la prevenzione, ha ormai
dimenticato come gestirla. Per predisporre un piano idoneo a
fronteggiarla, il 23 marzo prossimo, a Roma, si incontreranno
medici, politici e rappresentanti delle istituzioni. Il giorno
successivo sara' la Giornata mondiale della tubercolosi, un
evento organizzato ogni anno dalla partnership internazionale
Stop Tb, sotto l'egida dell'Organizzazione mondiale della sanita'.
(Wel/ Dire)