GLI ESPERTI CONFERMANO: "FUNZIONANO". DOMANI MEEETING A ROMA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 mar. - La dermatologia
plastica si arricchisce di nuovi saperi quali la nutrigenomica e
la nutrilipidomica che, insieme alle nuove tecnologie, aiutano
lo specialista dermatologo nell'identificare la migliore
strategia per contrastare l'invecchiamento cutaneo. Di tutto
questo di parlera', a partire da domani 4 marzo, al 2° Meeting
internazionale della International-Italian society of
plastic-regenerative and oncologic dermatology (Societa'
internazionale-italiana di dermatologia plastica rigenerativa e
oncologia) che aprira' i suoi lavori a Roma.
"Il congresso dell'Ispad ospita autorevoli e riconosciuti
esperti a livello internazionale che hanno fatto di queste
materie l'obiettivo del loro lavoro di ricerca e con i quali i
dermatologi italiani possono scambiare esperienze, metodiche e
saperi" annuncia Andrea Romani, presidente Isplad.
Bruno Mandalari, responsabile del dipartimento di
nutrigenomica Isplad, coordina un gruppo di lavoro che negli
ultimi tre anni ha condotto studi di genomica applicati
all'invecchiamento cutaneo su 500 pazienti residenti a Milano.
"L'obiettivo- spiega Mandalari- e' stato quello di identificare
geni e varianti genetiche associabili ad alterazioni metaboliche
e malattie multifattoriali comuni nell'uomo durante
l'invecchiamento indicati da innumerevoli studi presenti in
letteratura scientifica internazionale, per una migliore
conoscenza degli eventi che attivano e regolano tali geni in
risposta a vari stimoli (ambientali e/o di altra natura) o
fattori di rischio. Cio' puo' comportare, per gli individui che
presentano queste suscettibilita', un rischio piu' elevato
rispetto al resto della popolazione. Grazie al processo
tecnologico- aggiunge- che ha reso possibile questo progetto,
saremo presto in grado di conoscere un po' di piu' la nostra
conformazione biologica e attuare una prevenzione adeguata a
tutte quelle situazioni che possono "sabotare" nel tempo i nostri
metabolismi cellulari consentendo lo sviluppo di terapie mirate
per i diversi fenotipi di invecchiamento. Con l'analisi del DNA
gia' oggi- conclude Mandalari- si puo' arrivare
all'identificazione di una buona parte dei polimorfismi coinvolti
nei processi dell'invecchiamento, quali ad esempio l'attivita' di
riparazione del DNA e l'infiammazione cellulare, reazioni
fortemente implicate nell'invecchiamento fisiologico delle nostre
cellule".
"La nutrilipidomica- afferma Maria Bucci, responsabile del
dipartimento di nutri dermatologia Isplad- ha portato una
profonda innovazione allo studio del metabolismo dei lipidi, che
e' stato collegato alle trasformazioni che avvengono durante gli
stati fisiologici e patologici di un organismo. In particolare,
la lipidomica della membrana cellulare, applicata alla membrana
eritrocitaria, puo' rappresentare un valido strumento per la
Dermatologia. Recenti studi- aggiunge Bucci- hanno permesso di
individuare i profili lipidomici per la psoriasi, la dermatite
atopica, l'invecchiamento cutaneo, l'acne, etc. Si e' visto, per
esempio, che il profilo lipidomico del soggetto affetto da
dermatite atopica presenta costantemente un eccesso di acidi
grassi saturi (SFA), di acido linoleico e di acido arachidonico;
un deficit, invece, di acido diomogamma-linolenico (DGLA) e di
acido linolenico".
ll dipartimento di nutridermatologia dell'Isplad ha appena
concluso uno studio clinico, eseguito a livello nazionale, che ha
permesso di individuare un nuovo profilo lipidomico: quello per
la dermatite seborroica. A seguito di tale studio e' stato
riscontrato un miglioramento delle manifestazioni cliniche dei
pazienti affetti da dermatite seborroica e dell'equilibrio
lipidico della membrana eritrocitaria, utilizzando un trattamento
personalizzato a base di integratori alimentari associato ad una
dieta mirata. Data, inoltre, la correlazione sempre piu' forte
tra invecchiamento e deterioramento di biomolecole, con la
necessita' di combattere lo stress radicalico e di colmare i
deficit di vitamine, proteine e lipidi, si e' sviluppata la
nutraceutica mirata, un'integrazione alimentare personalizzata
sulla base dello studio ossidativo personale, intervenendo
solamente sulle alterazioni specifiche di ciascuna persona.
(Wel/ Dire)