SONDAGGIO 'SMI': SOLO 4 AMBULATORI SU 10 SONO INFORMATIZZATI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 mar. - Il Sindacato dei
medici italiani, lo Smi, ha lanciato in queste settimane un
sondaggio a campione su tutte le sedi di continuita'
assistenziale (c.a. - guardia medica) del territorio nazionale ed
e' emerso che la situazione "e' disastrosa dal punto di vista
tecnologico". "Appena il 40% delle sedi e' informatizzato, solo
il 30% ha l'Adsl- dice la nota- Il 60% dei medici e' dotato del
Pin necessario per inviare i certificati online di malattia, ma
solo perche' oltre ad essere una guardia medica e' anche medico
di famiglia. Altrimenti il dato sarebbe nettamente inferiore. Il
10% dei camici bianchi e' dotato di Smart Card ma di questi l'80%
non e' riuscito ad accreditarsi. Il 50% dei medici sostituti e'
sprovvisto di Pin e Smart Card. Si conferma infine un altro dato:
rimangono irrisolti i nodi relativi alla sicurezza e alla
qualita' delle strutture".
"Alla luce di questi dati- spiega Pina Onotri, responsabile
nazionale del settore Continuita' assistenziale dello Smi- pur
accogliendo con sollievo i contenuti dell'ultima circolare del
ministro Brunetta che rettifica e raccoglie le osservazioni dei
medici, non possiamo che ribadire l'assurdita'
dell'obbligatorieta' di un nuovo sistema di invio online dei
certificati di malattia che non tiene conto della realta' dei
nostri servizi sanitari sul territorio. Solo 4 ambulatori su
dieci sono informatizzati, solo il 30% ha l'adls, il 50% dei
medici sostituti e' sprovvisto di pin e smart card".
Per tutte queste queste ragioni "molti dei punti proposti
dallo Smi: esenzioni dalle certificazioni dei medici di guardia,
del 118, e delle attivita' domiciliari, rimangono ancora attuali.
Chiederemo agli assessori regionali di tutta Italia che il
servizio di Continuita' Assistenziale venga esonerato dall'invio
online perche' impossibilitato per ragioni strutturali nella
maggior parte dei casi, e perche' rappresenta per il cittadino
l'urgenza nella continuita' delle cure".
Conclude Onotri: "Rimaniamo oltremodo indignati dal fatto che
la maggiore preoccupazione della politica (governo, regioni) sia
quella di sanzionare chi non provvede all'invio on line dei
certificati, mentre si e' del tutto indifferenti al fatto che i
medici di guardia lavorino spesso in condizioni strutturali,
logistiche e di sicurezza scandalose, sottoposti a violenze e
aggressioni, a volte, purtroppo, anche mortali. In un 'Paese
civile', insieme alla cosiddetta 'rivoluzione' dei certificati
online, ci si sarebbe dovuti preoccupare anche di modernizzare
gli ambulatori e di tutelare i professionisti che vi operano. La
nostra richiesta, come medici e sindacalisti, e' che i nostri
colleghi possano lavorare in condizioni dignitose in postazioni
di c.a. dotate dei standard adeguati di sicurezza. È una proposta
di buonsenso, eppure rimane inascoltata".
(Com/Gas/ Dire)