INTERAZIONE TRA SANITARI E PAZIENTE E FORMAZIONE SPECIFICA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 mag. - L'accesso ai servizi
sanitari da parte di persone con disabilita' complessa, cioe' con
piu' patologie, risulta particolarmente difficoltoso per la
presenza di ostacoli concreti nella fase di presa in carico,
nella comunicazione dei sintomi, nell'elaborazione della diagnosi
(vedi lancio precedente). Le fondazioni Zancan e Paideia hanno
cosi' deciso di intervenire per individuare alcuni strumenti
utili all'abbattimento delle barriere tra operatore sanitario e
persona disabile. Nasce cosi' il documento "I diritti delle
persone con disabilita' complessa nell'accesso ai servizi
sanitari", che fornisce alcune raccomandazioni e linee guida,
sottoposte oggi al giudizio e all'approvazione di oltre 70
esperti.
Per prima cosa, le due fondazioni individuano alcuni presupposti
necessari per un'adeguata assistenza sanitaria. Tra questi,
"l'attivazione di un gruppo di riferimento per la disabilita',
l'individuazione di un medico referente, la formazione specifica
degli operatori e la formazione congiunta delle famiglie".
Inoltre, si evidenzia l'importanza per i sanitari di "poter
disporre rapidamente delle informazioni cliniche, attraverso
banche dati online o tramite i centri specialistici di
riferimento". Anche la presenza di volontari facilitatori, con
adeguate competenze professionali, risulta un elemento
fondamentale a supporto della persona e della famiglia.
Dal punto di vista organizzativo, risulta prioritaria
l'interazione dei medici con la persona disabile e la sua
famiglia e la possibilita' di mettere a disposizione tempi
dedicati alle persone non collaboranti. Il personale, inoltre,
deve essere preparato non solo dal punto di vista sanitario, ma
anche nelle capacita' comunicative e di relazione. Tra i diritti
delle persone disabili rientra la possibilita' di accompagnamento
costante da parte di un familiare o di un caregiver. Un'adeguata
attenzione, infine, va riservata all'eta' evolutiva e alla
transizione di questa nei servizi per l'eta' adulta.
Quanto ai servizi presenti nel territorio, i promotori del
documento sottolineano il ruolo centrale di medici di medicina
generale e pediatri di libera scelta, che hanno il compito di
facilitare i processi di cura e continuita' assistenziale. Come
secondo livello, si chiede la predisposizione di un punto di
accoglienza poliambulatoriale e di un poliambulatorio dedicato
alle persone con disabilita' complessa. Infine, sono citati due
strumenti utili all'accoglienza: il primo e' l'Emergency medical
card, una scheda riassuntiva della storia naturale della
patologia e delle specifiche problematiche sanitarie, che
permette di inquadrare le aree di maggior rischio e, se
necessario, di contattare rapidamente i referenti competenti. Il
secondo e' il Passaporto: una scheda maggiormente centrata sulle
caratteristiche complessive dell'utente.
(Wel/ Dire)