ORIGINARIA DELLA DANIMARCA, VIVE ATTACCATA A UN RESPIRATORE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 mag. - Karoline Agernem,
originaria della Danimarca, ha 46 anni e soffre di Sclerosi
laterale amiotrofica da 4 anni.
Separata, con una figlia di 10 anni, vive da sola in un paese in
provincia di Rieti. È immobile, attaccata ad un respiratore e
comunica solo grazie al movimento degli occhi. Con quel poco che
percepisce, riesce a fatica a pagarsi una badante che provveda a
lei, per il resto delle spese ha a disposizione solo 50 euro al
mese con cui deve far fronte alla figlia (che vive con lei 4 mesi
all'anno) e alle bollette ordinarie di una casa. La sua storia,
letta da uno dei suoi amici, e' stata raccontata nel corso della
"II Conferenza regionale sulla Sla: il modello sociosanitario
dell'assistenza nella regione Lazio"in corso di svolgimento oggi
a Roma.
"Sono nata 46 anni fa in Danimarca. Dopo la laurea in chimica
sono andata a vivere in Inghilterra dove ho preso un diploma da
istruttore di equitazione. Poi sono andata in Belgio dove ho
allenato i cavalli del circo Gruss- racconta Karoline-. Nel 1990
sono venuta in Italia dove ho insegnato equitazione, ho aperto un
maneggio e ho allenato la nazionale junior di pentathlon a Roma.
È li' che ho conosciuto mio marito, siamo venuti a vivere a Selci
in Sabina e nel 2001 abbiamo adottato una bambina italiana,
Miriam. Nel 2006 mi sono separata da mio marito e nostra figlia
Miriam e' rimasta a vivere con me Nel Luglio del 2007 ho
cominciato ad avere problemi ad una gamba, inizialmente si
pensava che fosse la sciatica. Dopo varie peripezie a dicembre
2007 ho avuto la diagnosi scritta di Sla. A Gennaio 2009 per una
bronchite sono finita in coma in rianimazione a Rieti".Dal coma
Karoline dice di essere "miracolosamente uscita grazie alla voce
di mia figlia". "Sono rimasta in ospedale per sei mesi e mi hanno
fatto la tracheotomia per respirare e la Peg per nutrirmi.
La mia vita con mia figlia Miriam, con la quale condividevo
tutto, e le mie grandi passioni, i cavalli e i cani, e' stata
improvvisamente interrotta dalla Sla- aggiunge-. Adesso vivo a
Selci da sola, tutta la mia famiglia si trova in Danimarca e mia
figlia Miriam vive con me i fine settimana e durante le
festivita' e le vacanze estive. Io vivo una situazione economica
estremamente precaria. Purtroppo mi trovo ad affrontare tutto da
sola. La mia famiglia non e' in grado di aiutarmi economicamente,
cosi' come il mio ex marito". Con una pensione d'invalidita' di
750 euro al mese, e usufruendo della legge 162 (che prevede il
rimborso spese badante da parte della Comunita' Montana Sabina e
che ammonta a 200 euro al mese) e della legge 6 (che mi fornisce
un'assistenza domiciliare per un totale di 6 ore settimanali)
Paroline sostiene di riuscire solamente a pagare la badante. "A
fine mese, mi restano solo 50 euro con i quali devo fare fronte a
tutte le spese, previste e impreviste, di una casa e di una
figlia di 10 anni".
(Wel/ Dire)