(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 mag. - "Siamo fiduciosi che
il presidente del Lazio si appresti a nominare l'assessore alla
sanita' e dismetta i panni di commissario ad acta. Questa e' la
consequenziale conclusione di un percorso che il presidente ha
deciso come terminato e di un altro, che ha deciso, sia ora
avviato. Ovverosia a sentire il presidente Renata Polverini si e'
chiuso il piano di rientro e si e' aperta la stagione del piano
di rilancio che pero' consisterebbe nel passaggio di delega
assessorile". Lo ha dichiarato il segretario regionale della
Fials Confsal Lazio, Gianni Romano.
"Piuttosto e' lecito chiedere cosa ne dicano il dicastero
delle Finanze, il tavolo tecnico interministeriale e il dicastero
della Salute di questa scelta unilaterale del presidente
Polverini. Infatti la conclusione del piano di rientro, per
legge, non e' solo una scelta lessicale piuttosto invece viene
sancita dal ripiano del debito entro margini finanziari ben
precisi. Tutt'altra invece e' la situazione del Lazio dove non
c'e' e non c'e' stato alcun pareggio dei conti che invece
sarebbero in rosso fisso. Se invece- ha proseguito Romano- il
governatore volesse correggerci nel preambolo intrapreso allora
vorremmo sapere in cosa consiste il rilancio del comparto
assistenziale: a oggi non ci risulta che sia stato stilato quel
nuovo piano programmatico che lo supporta".
"Diversamente invece- ha aggiunto- in questi ultimi giorni,
tra le novita' riportate sulla sanita' che ha in mente il
presidente Polverini una riguarda l'eclatante nuova pratica per
le partorienti: dare alla luce il proprio figlio tra le
propriemura domestiche. Secondo il governatore si risparmierebbe.
Ma e' solo e' un abbaglio finanziario".
"Una stanza da allestire a sala parto- ha continuato il
segretario regionale della Fials Confsal, Gianni Romano-
necessita di un'accurata disinfezione, oltre che appositi
macchinari, strumenti sanitari e mobilio apposito oltre che di
una lettiga ad hoc. Inoltre trasferire presso un domicilio
privato medico ginecologo, ostetrica, anestesista ed
eventualmente un chirurgo, costa denari. Tanti denari. Chi si
carica le spese del temporaneo trasloco di attrezzatura peraltro
organizzato al momento delle doglie della partoriente? Chi del
trasporto dei medici? Per non parlare del fatto che al momento
del parto per garantire ulteriore sicurezza, sotto casa della
partoriente, dovrebbe stabilirsi un'ambulanza per ogni evenienza".
"A conti fatti- ha precisato Romano- sfidiamo in una gara di
aritmetica spicciola il presidente del Lazio a dimostrare il
contrario sul mancato risparmio e a confutare la nostra semplice
osservazione dei fatti".
"Questo per dire che stiamo attendendo il presidente Polverini
alla prova dei fatti, prova che non arriva e che dopo un anno e
piu' di governo la sanita' del Lazio non ha guadagnato punti,
anzi li ha persi. Le eccellenze dei nostri clinici sono state
sottovalutate, i reparti di alta specialita' tagliati cosi' come
gli ospedali specialistici depauperati dei posti letto. Le liste
di attesa lievitano e per certi esami- ha concluso il segretario
regionale della Fials Confsal- anche il privato convenzionato non
riesce piu' a far fronte in tempi rapidi alle richieste dei
pazienti. Un panorama disastroso altro che rilancio".
(Com/Gas/ Dire)