PER 43 CASE DI CURA DELL'AIOP: IN UN VOLUME LA PRESENTAZIONE
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 23 mag. - Sanita' privata
sempre piu'... pubblica in Emilia-Romagna. Questo grazie
all'ultimo tassello di un percorso cominciato nel 1996 e
conclusosi a marzo di quest'anno, quando la rete degli ospedali
privati accreditati e' stata inserita a pieno titolo, stabilmente
e definitivamente, nel novero dei presidi regionali al servizio
del sistema pubblico.
Viene dunque superato il sistema della convenzione, che di volta
in volta doveva essere rinnovata: adesso le 43 case di cura
accreditate (su un totale di 49 strutture sanitarie rappresentate
dall'Aiop, l'associazione di categoria) manterranno il loro
status anno dopo anno, sempre che risultino in regola coi
controlli. Per il cittadino significa poter scegliere dove
curarsi, in modo completamente gratuito cosi' come avviene negli
ospedali pubblici.
Una tappa importante per l'Aiop, impegnata oggi nell'assemblea
annuale, che ha voluto celebrarla con un volume presentato
stamane alla stampa ("Accreditamento definitivo: integrazione e
ruolo dei presidi privati nella rete regionale"), dove ogni casa
di cura accreditata e' presentata con una scheda corredata di
foto. "L'Emilia-Romagna- ricorda il presidente dell'associazione,
Mario Cotti- fu la prima Regione nel '96 a stipulare un accordo
di fornitura con l'ospedalita' privata". Artefici di quel primo
passo furono Lorenzo Orta e Maurizio Cevenini da una parte
(all'epoca presidente e vice presidente Aiop) e Giovanni Bissoni
dall'altra (ex assessore alla Sanita').
E proprio Cevenini non ha voluto mancare l'appuntamento di oggi
per ricordare il lavoro fatto nel corso degli anni che ha portato
al traguardo dell'accreditamento.
Le case di cura che hanno deciso di entrare nel circuito pubblico
(solo due ne sono rimaste fuori, entrambe a Bologna: Villalba, la
stessa curiosamente in cui lavorava Cevenini, e Villa Toniolo)
hanno dovuto adeguarsi agli standard fissati dalla Regione sia
per il sistema pubblico che per quello privato e periodicamente
ricevono controlli che ne verificano il rispetto.
Ovviamente non tutte le prestazioni delle case di cura private
sono gratuite: e' la Regione a decidere cosa coprire e il budget
da destinare al settore privato. Ma secondo i diretti interessati
e' un investimento, visto che contribuiscono massicciamente ad
abbattere le liste d'attesa: "La Regione- spiega il vice
presidente Aiop, Guido Nigrisoli- destina alle nostre strutture
l'8% del bilancio previsto per l'ospedalita' e noi produciamo il
15% del totale delle prestazioni sanitarie".
(Pic/ Dire)