LA DENUNCIA DELLA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 mag. - Il governo italiano
ha chiesto all'Onu la cancellazione della dicitura "riduzione del
danno" ("harm reduction"), definizione che indica l'insieme delle
buone pratiche per ridurre le morti e le patologie dovute agli
stupefacenti, salvaguardando la salute pubblica. La richiesta e'
stata avviata in vista del Meeting di Alto Livello per la
Revisione generale della problematica Aids dell'Ungass (Assemblea
Generale delle Nazioni Unite), che si terra' a New York dall'8 al
10 giugno. È quanto riferisce Lila, la Lega Italiana per la Lotta
contro l'Aids. Il Meeting Onu produrra' una dichiarazione, che
verra' adottata dagli Stati membri, in merito all'epidemia
globale di Hiv a trent'anni dal suo inizio. In occasione di
questo evento, "l'Italia ha avanzato la ridicola richiesta di
stralciare una definizione, specifica delle problematiche droga
correlate, regolarmente adottata dalla letteratura scientifica
come dai documenti di tutte le maggiori istituzioni sanitarie
globali", denuncia Lila.
"Ignoriamo a tutt'oggi quali altri contributi intenda portare a
New York l'Italia, unico paese del G8 a non versare ormai da anni
la quota promessa al Fondo Globale per la lotta a Aids,
tubercolosi e malaria - continua Lila -, ma non possiamo non
rilevare che nelle sedi internazionali l'Italia sta perdendo ogni
credibilita' diplomatica. Vedere in questa situazione che c'e'
inoltre chi avanza posizioni ideologiche e contrarie a ogni
evidenza scientifica, chiedendo che la Ungass prenda una
posizione piu' arretrata delle precedenti, non puo' non
preoccuparci ulteriormente".
"Proprio l'Italia, che e' stata pioniera nella distribuzione di
siringhe sterili e terapie di mantenimento, riuscendo cosi' a
fermare il dilagare dell'epidemia nella popolazione
tossicodipendente - afferma la presidente Lila Alessandra Cerioli
- ora si fa promotrice di una posizione di retroguardia, che non
tiene conto delle attuali emergenze: le infezioni da Hiv sono
infatti in forte aumento nell'Europa dell'Est e nell'Asia
Centrale, proprio a causa dell'assenza in quelle aree di
politiche di riduzione del danno". Secondo la Cerioli la
richiesta dell'Italia sarebbe spalleggiata dalla Russia, "dove la
riduzione del danno non e' certo ancora una priorita' e dove
secondo l'Unaids oltre l'80 per cento delle infezioni da Hiv e'
dovuto, non a caso, allo scambio di siringhe".
(Wel/ Dire)