RIESCONO A TRATTARE PATOLOGIE TUMORALI, OCULARI E AUTOIMMUNI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 mag. - Sono in grado di
regolare la crescita indesiderata di nuovi vasi sanguigni,
inibiscono la crescita tumorale, riescono a trattare con successo
le patologie oculari e autoimmuni. A dimostrarne la validita' una
recente ricerca condotta dall'Ieos-Cnr di Napoli e Universita'
di Salerno. I farmaci 'intelligenti' riescono a trattare
patologie tumorali, oculari (come retinopatia diabetica,
retinopatia del nato prematuro, degenerazione della macula) e
autoimmuni (artrite reumatoide e psoriasi), bloccando in modo
selettivo il meccanismo molecolare della crescita anomala e
incontrollata di nuovi vasi sanguigni, chiamato angiogenesi,
senza attaccare in alcun modo quelli preesistenti. È quanto
emerge dai risultati della ricerca 'Genetic and pharmacological
inactivation of cannabinoid CB1 receptor inhibits angiogenesis'
svolta presso i laboratori dell'Istituto di endocrinologia e
oncologia sperimentale del Consiglio nazionale delle ricerche
(Ieos-Cnr) di Napoli e del dipartimento di Scienze farmaceutiche
e biomediche dell'Universita' di Salerno, con la collaborazione
dell'Universita' di Siena e dell'Universita' del New Mexico di
Albuquerque (USA). Lo studio e' stato pubblicato su Blood,
giornale dell'American Society of Hematology.
"Questi farmaci riescono a bloccare la crescita patologica di
nuovi vasi sanguigni in modo mirato", spiega Chiara Laezza
dell'Ieos-Cnr di Napoli, "agendo sul principale recettore dei
cannabinoidi CB1, coinvolto nella regolazione della
proliferazione cellulare e quindi dell'angiogenesi". Per
confermare questa ipotesi, "il passo successivo e' stato quello
di bloccare il recettore CB1, spegnendone il gene o impedendo il
suo funzionamento mediante un farmaco antagonista, per vederne
cosi' gli effetti sulle varie tappe del processo angiogenetico in
vitro e in modelli sperimentali animali".
Negli ultimi 15 anni, prosegue Maurizio Bifulco della facolta'
di Farmacia dell'Universita' di Salerno, coordinatore dello
studio, "sono stati sintetizzati diversi farmaci, come il
Rimonabant, in grado di bloccare tale recettore, gia'
sperimentati in trials clinici per combattere l'obesita', ma
tolti dal commercio per problemi a livello del sistema nervoso
centrale".
Grazie a questo studio, "e' stato possibile, attraverso la
somministrazione del Rimonabant, prevenire il processo di
angiogenesi atipica, bloccando proprio il recettore ed evitando
il rischio di effetti collaterali", continua Bifulco. "La ricerca
dischiude quindi la possibilita' di 'recuperare' quei farmaci per
poterli utilizzare a favore di terapie mirate".
Anche se si tratta ancora di uno studio preclinico realizzato in
modelli animali, tale scoperta aggiunge un nuovo tassello nella
comprensione della biologia del sistema endocannabinoide.
(Wel/ Dire)