(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - Negli ultimi anni si
e' assistito ad una notevole complessita' e variabilita'
all'interno di quanto e' venduto e consumato come ecstasy. In
molte compresse vendute come ecstasy sono state trovate altre
molecole che vengono inconsapevolmente assunte dai consumatori
che si espongono a gravi rischi di tipo sanitario legati
all'assunzione inconsapevole di molecole tossiche non conosciute.
Le compresse di 'finta' ecstasy hanno spesso aspetto, forma,
colore e loghi del tutto simili a quelle dell'ecstasy, traendo
ulteriormente in inganno i consumatori. Tra queste la
benzilpiperazina (Bzp), una droga sintetica ad effetto stimolante
che ha fatto la comparsa nel mondo delle droghe ricreazionali
alcuni anni fa in Europa e che e' stata spesso commercializzata
proprio come fosse ecstasy, pur non essendo correlata a
quest'ultima in termini di struttura chimica. La Bzp in Italia e'
stata posta sotto controllo (D.P.R. 309/90) nel 2007 cosi' come
in numerosi altri paesi nel mondo proprio a causa della sua
tossicita', che viene ulteriormente confermata da una recente
attivita' di ricerca.
La dottoressa Vaughan della Anglia Ruskin University nel Regno
Unito e collaboratori hanno effettuato degli esperimenti per
valutare la tossicita' in vitro della benzilpiperazina. I
ricercatori hanno presentato i dati preliminari della loro
ricerca alla conferenza annuale dell'American Academy of Forensic
Sciences, l'accademia americana delle scienze forensi, lo scorso
febbraio, i cui dati sono stati ripresi dalla rivista Medical
News Today. In particolare i ricercatori hanno considerato il
fatto che diverse partite di droga possono avere effetti tossici
diversi proprio a causa della provenienza e delle lavorazioni
clandestine che ne determinano una notevole variabilita' nella
composizione, sia in termini di principio psicoattivo che di
impurezze. Cosi' testando in vitro delle miscele di Bzp contenti
anche i precursori della sua sintesi in quantita' analoghe a
quelle riscontrate nelle compresse clandestine, hanno evidenziato
che la Bzp mostrava tossicita' sulle cellule di rene mentre il
precursore piperazina, sulle cellule di fegato. I ragazzi spesso
non sanno quello che assumono perche' le composizioni cambiano
continuamente, con tossicita' correlabile anche alle impurezze
provenienti dalla preparazione clandestina di queste droghe che
li espone a rischi elevati.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)