(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 mag. - "Apprendiamo che un
sedicente 'gruppo indipendente di attivisti, medici e ricercatori
italiani' si e' riunito a congresso a Bari sotto il titolo 'Aids
e Hiv: tutto quello che non vi hanno detto' (organizzato dal
gruppo Hiv Informa, ndr). Ovvero che l'Hiv e' un'invenzione e non
una patologia virale che puo' condurre all'Aids, che le terapie
sono una truffa e la prevenzione e' inutile. Sono le teorie dette
negazioniste, che ciclicamente ricompaiono nonostante da oltre un
decennio siano innegabili le evidenze dell'efficacia delle
terapie antiretrovirali, evidenze semplicemente valutabili in
termini di vite umane salvate in Italia e nel mondo". La Lila, la
Lega italiana per la lotta all'Aids, l'Arcigay, l'Anlaids e Nadir
onlus con un comunicato censurano l'appuntamento e quelle che
definisce "teorie vecchie, ben note, ma mai supportate da
evidenze scientifiche o sottoposte a revisioni, ne' tanto meno
presentate alle associazioni di lotta all'Aids".
Per le associazioni, "la diretta correlazione tra la
diffusione delle terapie e il calo dei contagi di Hiv e delle
morti per Aids e' un'evidenza ampiamente documentata e condivisa
da comunita' scientifiche, associazioni di pazienti e attivisti,
organismi internazionali. Ma per i negazionisti che si riuniranno
a Bari, questi argomenti sarebbero solo 'pregiudizi e tabu' che
ancora attanagliano la societa'', sui quali ovviamente intendono
'fare luce', propagandati da organizzazioni che si occupano di
rendere note alla popolazione solamente 'realta' farmacologiche e
mediatiche di natura speculativa'".
Sempre per le associazioni di lotta all'Aids, "le tesi
complottiste possono avere un certo fascino, che puo' colpire
anche i media, ma quando producono migliaia di morti bisognerebbe
procedere con cautela". E ricorda come in Sudafrica, dice uno
studio della Harvard School of Public Health, dal 2000 al 2005 il
negazionismo, che ha prodotto la mancata somministrazione di
farmaci e la totale assenza di politiche sanitarie di
prevenzione, ha provocato la morte di 300 mila persone, la
nascita di 25 mila bambini con Hiv e un numero enorme di orfani.
"Detto questo, esprimiamo innanzitutto la nostra grande
preoccupazione nei confronti delle persone con Hiv/Aids, che
potrebbero - se gia' in difficolta' a convivere con l'Hiv e
quanto cio' comporta in termini di stigma e difficolta'
relazionali e medico-cliniche - rimanerne affascinate o coinvolte
e quindi seguirle con tutte le conseguenze del caso in termini
salute personale e pubblica".
La lotta all'Aids e' un impegno globale cruciale, compreso nei
Millennium Developing Goals sanciti sempre dall'Onu, per il
raggiungimento dei quali e' fondamentale l'impegno del Fondo
Globale per la lotta a Aids, malaria e tubercolosi. "Proprio lo
stesso Fondo - ricordano - al quale peraltro l'Italia non versa
un euro, nonostante le promesse, dal 2008, e per il quale non ha
assunto alcun impegno futuro, unico Paese del G8 e non solo".
"La lotta all'Aids e' un impegno condiviso in diverse sedi,
istituzionali e non, procede con un continuo confronto e
dibattito, non prevede posizioni pregiudiziali e si appoggia alle
evidenze e non ai pregiudizi. Siamo consapevoli di tutti gli
interessi e le difficolta' che accompagnano tale lotta, ma
proprio per questo non accettiamo lezioni di indipendenza da chi
si pone al di fuori di tale confronto lanciando accuse che
farebbe bene a documentare. Sollecitiamo le istituzioni
sanitarie, l'universita' e la comunita' scientifica italiana a
vigilare e se necessario controbattere le tesi negazioniste -
concludono -. Non possiamo piu' accettare che la strategia di
lotta all'Aids, globale e condivisa, efficace e trasparente,
supportata da evidenze scientifiche acquisite da tempo, possa
essere messa in discussione da fantasiose teorie complottiste".
(Wel/ Dire)