A ROMA CONVEGNO PROMOSSO DA CENTRO ALCOLOGICO REGIONE LAZIO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 mag. - Rafforzare le
politiche di tutela sanitaria sui problemi e le patologie alcol
correlate, integrando i modelli di trattamento e formando
operatori specializzati. Sono le linee guida emerse dal convegno
internazionale 'Alcohol across the lifespan: what Physicians,
Psychologist and Nurses need to know', che si e' tenuto il 9 e 10
maggio presso il Cnr, a Roma. Medici di medicina generale,
infermieri e psicologi hanno preso parte all'iniziativa, promossa
dal Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio con la
prestigiosa partecipazione del Niaaa, l'Istituto nazionale
americano sull'alcolismo.
Dopo l'introduzione di Mauro Ceccanti, responsabile del Crarl,
e' stato proprio il direttore del Niaaa, Kenneth R. Warren, ad
aprire i lavori, con un intervento sui disordini provocati
dall'alcol nel corso della vita. "L'alcol e' la terza causa di
morte negli Stati Uniti- ha sottolineato- e 18 milioni di
americani, l'8,5% della popolazione sopra i 18 anni, ne sono
dipendenti. Un fenomeno che costa annualmente alla societa'
statunitense circa 185 miliardi di dollari e interessa tutte le
fasce d'eta'. Si riscontrano due abitudini al bere: il binge
driking, cioe' il bere grandi quantita' durante la giornata,
tipico dei giovani, e l'heavy drinking, il bere troppo e spesso.
Gli effetti fisiologici e patologici dell'alcol sono diffusi e
riguardano, tra l'altro, il cervello, il fegato, i polmoni e le
ossa. Il Niaaa ha definito come bere a rischio il consumo di
cinque drink al giorno per l'uomo e quattro per la donna".
Si e' concentrato, invece, sulla sindrome feto-alcolica
(Fasd), la piu' frequente causa di ritardo mentale nell'infanzia,
l'intervento di Edward P. Riley, psicologo dell'universita' di
San Diego. "L'esposizione prenatale all'alcool puo' influire
nello sviluppo embrionale e fetale e soprattutto puo' provocare
alterazioni nel normale sviluppo del cervello (gangli basali,
corpo calloso, cervelletto e varie aree della corteccia). Ma
l'abuso di alcol e' un problema di tutte le fasce d'eta', come
hanno evidenziato le conferenze degli altri studiosi americani,
ed e' in aumento tra gli anziani, a causa dell'isolamento e
dell'abitudine di certi gruppi sociali. Non esiste- sono state le
conclusioni- un singolo trattamento che sia appropriato per tutti
i soggetti; e' cruciale rimanere in trattamento per un periodo
adeguato; importante e' il counseling (confronto con il paziente)
individuale e di gruppo".
L'assessore alle Politiche Sociali e Famiglia della Regione
Lazio, Aldo Forte, ha richiamato la necessita' di realizzare un
modello integrato di intervento che, alla risposta sanitaria,
accompagni un'azione di recupero e reinserimento sociale. "Come
assessorato- ha spiegato- abbiamo potenziato gli investimenti sul
tema. Stiamo procedendo alla creazione di Centri territoriali di
recupero per alcolisti: gia' finanziati con 1,2 milioni di euro
due progetti da realizzarsi a Latina e nella provincia di
Viterbo. Stiamo predisponendo anche un protocollo di'intesa con
il Crarl, i distretti socio-sanitari e le aziende sanitarie
locali".
La seconda giornata del convegno e' stata, invece, dedicata
alla pratica, con un corso sotto la guida del personale del
Niaaa, incentrato sulla valenza dello screening e del 'brief
intervention' (intervento breve) nell'assistenza sanitaria. Le
simulazioni effettuate dai sanitari americani hanno rappresentato
un'occasione per mmg e infermieri di osservare le tecniche
medico-paziente utilizzate in un altro paese.
"Sono soddisfatto della riuscita di questo convegno- ha
dichiarato Mauro Ceccanti, responsabile del Crarl- e' stato
l'occasione per cementare la collaborazione con gli amici del
Niaaa, con i quali ci rivedremo sicuramente in futuro per altri
appuntamenti. Ci sono stati momenti di confronto e sono emerse
anche diversita', come nel caso del trattamento farmacologico. Il
nostro Paese e' ancora indietro circa le problematiche alcol
correlate ma, continuando a lavorare e con le risorse adeguate,
possiamo e dobbiamo migliorare le conoscenze".
(Wel/ Dire)