(DIRE - Notiziario Sanita') Ancona, 5 mag. - La situazione dei
servizi per le dipendenze patologiche nelle Marche e' in
difficolta'. Anzi, e' in una situazione di vera e propria
"emergenza". E' quanto sostiene il Crea (Coordinamento regionale
enti accreditati), che ha convocato per oggi ad Ancona tutte le
parti interessate per ragionare sulle attuali "risposte
inadeguate" e sui possibili margini di miglioramento. A
promuovere l'incontro e' l'organismo che rappresenta quasi tutte
le realta' non profit operanti nel settore a livello regionale.
Il convegno ha la struttura della tavola rotonda "per facilitare
l'espressione di un mondo che si presenta a piu' facce: quella
operativa, quella gestionale, quella del volontariato, quella
politico-istituzionale". Oltre ai rappresentanti del Crea (il
presidente Francesco Cicchi, don Giuliano Fiorentini, Stefano
Trovato), i protagonisti saranno il presidente della Regione
Gianmario Spacca, l'assessore regionale ai servizi sociali Luca
Marconi, quello al lavoro Marco Lucchetti, quello alla salute
Almerino Mezzolani, il funzionario regionale responsabile
dell'area dipendenze Marco Nocchi, il direttore generale
dell'Asur Piero Ciccarelli, l'assessore della regione
Emilia-Romagna Teresa Marzocchi, il rappresentante dei Sert
marchigiani Gianni Giuli, Walter Sabattoli della cooperativa il
Mago di Oz di Brescia, don Vinicio Albanesi della Comunita' di
Capodarco. L'incontro sara' coordinato dal direttore dell'Agenzia
Redattore Sociale Stefano Trasatti.
Secondo il Crea, si deve parlare di emergenza "perche' mentre
il fenomeno delle dipendenze patologiche si sta espandendo sul
territorio marchigiano, cio' non trova una adeguata risposta sul
piano politico, gestionale ed operativo. Si tratta di una realta'
multiforme che va oltre le dipendenze classiche da droghe e
alcol; oggi si parla anche di dipendenze di tipo comportamentale
(gioco d'azzardo, sesso, alimentazione)". Inoltre, continua il
Coordinamento, "il fenomeno e' crescente nel nostro territorio in
tutti gli strati sociali con picchi preoccupanti nel mondo
giovanile (alcol, e droghe sintetiche con un ritorno
dell'eroina). Il tutto sembra essere piu' nascosto, se non negli
aspetti che riguardano la sicurezza, e la percezione sociale del
problema e' minore di qualche decennio fa in cui molte erano le
morti per overdose".
Se e' vero che le Marche hanno promosso "una politica attenta
alle esigenze del territorio promuovendo anche atti innovativi
come la 747 che costituisce i Dipartimenti per le Dipendenze
patologiche che vedono l'integrazione tra pubblico e privato
sociale", oggi il Crea "chiede che di questi percorsi venga fatta
una valutazione e chiede che la Regione mantenga il suo impegno
finanziario e semplifichi alcune procedure, come quella del
convenzionamento, in questo settore cosi' fragile". Il Crea
propone di interloquire in proposito anche "con altri modelli
organizzativi fatti in altre regioni (Emilia-Romagna, Lombardia)
e di pensare a un rapporto tra il privato sociale e i soggetti
istituzionali pubblici piu' snello e capace di una vera
programmazione dei servizi e delle tipologie di intervento". E
chiede infine "che venga riconosciuta ai propri associati la
valorizzazione delle tante attivita', oltre l'ospitalita' in
strutture residenziali e semi residenziali, nella prevenzione,
nel tutoraggio lavorativo, nella psicoterapia familiare".
(Wel/ Dire)