(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 mag. - Il tutto per tutto,
pur di uscire dal carcere. E cosi' a Trieste, precisamente al
Coroneo ovvero uno dei pochi istituti penitenziari in Italia dove
la sezione femminile e quella maschile sono ospitate nello stesso
edificio, le detenute hanno inventato uno stratagemma, tenuto
nascosto per mesi, ma di cui sono stati informati la Procura
della Repubblica e il Tribunale di Sorveglianza di Trieste.
Secondo quanto riporta il Piccolo, infatti, per cercare di
essere scarcerate le donne hanno fatto il possibile per rimanere
incinte tentando piu' volte di introdurre nel loro corpo il
liquido seminale di altri detenuti. E si', perche' tra uomini e
donne non avvengono mai contatti diretti. Possono pero'
comunicare dalle finestre che si affacciano sullo stesso cortile.
Ecco il piano: dalle finestre delle celle la detenuta con
inequivocabili gesti avanza la richiesta a questo o quel detenuto
scelto con chissa' quali criteri di complicita', quindi nel giro
di pochi minuti, assieme alle compagne di sezione, verra' portata
in cortile. Poi qualcuno, con un urlo o con un'imprecazione,
distrae gli agenti della polizia penitenziaria incaricati di
sorvegliare quanto accade in cortile. Ed e' in quel preciso
istante che il recluso getta dalla finestra un guanto al cui
interno e' contenuto il liquido seminale.
In alcuni casi i reclusi hanno anche tentato di passare alle
donne gli involucri calandoli dalle finestre e utilizzando dei
sottili fili di tessuto recuperati nel laboratorio dove si
tengono anche le lezioni di taglio, cucito e maglieria. La donna
che aspetta la 'donazione' a quel punto intercetta il pacchetto e
chiede di andare in bagno accampando un'urgenza, o tenta di
nascondersi in un luogo appartato. Proprio questo movimento ha
insospettito le guardie carcerarie.
"Sono rimasto incredulo di fronte a un simile stratagemma-
ammette alla fine Enrico Sbriglia, direttore del carcere
attualmente in aspettativa elettorale- Dopo essermi consultato
anche con alcuni medici ho ritenuto doveroso segnalare quanto
accadeva - visti anche i rischi di trasmissione di malattie - per
tutelare la salute di queste donne". Il direttore del carcere ha
poi spiegato che per ora nessuna detenuta e' risultata mai essere
rimasta incinta e che ha proposto di far applicare alle finestre
grate a maglie fitte sulle finestre, tipo zanzariere proprio allo
scopo di evitare questi lanci, "ma vuoi per mancanza di fondi,
vuoi perche' alcune disposizioni non lo consentono, la proposta
non e' stata accettata e il problema non e' stato risolto".
5 maggio 2011
(Pic/ Dire)