(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 mag. - Ogni giorno nel mondo
mille donne muoiono per cause prevenibili legate alla gravidanza
e al parto. Il 99% di tutte queste morti si concentra nei Paesi
piu' poveri e piu' della meta' nell'Africa Subsahariana, dove una
madre su 31 e' a rischio. È una cifra spaventosa, soprattutto se
paragonata a quanto accade nei Paesi ricchi, in cui il tasso di
mortalita' e' pari a una donna morta ogni 4.300. Alla vigilia
della Giornata internazionale dell'Ostetrica del 5 maggio,
promossa dall'International Confederation of Midwives, Amref
(fondazione africana per la medicina e la ricerca) richiama
l'attenzione sulle drammatiche condizioni delle donne nell'Africa
Subsahariana, dove la mortalita' materna e' in aumento per
mancanza di ostetriche capaci di assisterle e indirizzarle
attraverso percorsi di pianificazione familiare.
"Il rischio - precisa Tommy Simmons, direttore generale di Amref
Italia - e' ancora maggiore per le ragazze e le giovani donne,
che in molte comunita' si sposano senza aver avuto modo di
ricevere informazioni e strumenti contraccettivi adeguati e sono
piu' frequentemente soggette a complicazioni durante la
gravidanza e il parto, che e' un'esperienza traumatica per una
ragazza il cui corpo si sta ancora sviluppando. Malattie come
l'Aids e la malaria, inoltre, continuano a essere una minaccia
per le madri di tutte le eta' e per i loro bambini in tutto il
continente africano".
Il quinto Obiettivo del Millennio prevede la riduzione della
mortalita' materna del 75% entro il 2015, ma nonostante i
progressi compiuti la scarsita' di personale sanitario continua a
essere uno dei maggiori ostacoli al suo raggiungimento. Donne e
neonati poveri muoiono molto piu' degli altri perche' non hanno
accesso all'assistenza sanitaria di base che in altre parti del
mondo e' scontata, gratuita e accessibile a tutti.
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) ha stimato che sono
necessarie 334.000 ostetriche per assicurare l'accesso universale
a personale ostetrico qualificato entro il 2015 e si calcola che
almeno il doppio siano quelle necessarie per assicurare l'accesso
a un pacchetto completo di servizi di salute sessuale e
riproduttiva. La mortalita' materna, infatti, rappresenta solo la
punta dell'iceberg: il parto non assistito, l'assenza di
un'ostetrica, di farmaci e di strutture sanitarie, provocano
conseguenze invalidanti a moltissime madri, come quella delle
fistole vaginali.
"Amref - spiega Simmons - ha deciso di dare priorita' alla
difesa delle madri africane e dei loro figli attraverso una
campagna globale che coinvolge l'intero network internazionale
della nostra organizzazione. Tutelare le donne in eta' fertile e
i bambini al di sotto dei cinque anni produce, infatti, riflessi
positivi sulla loro qualita' della vita e, di conseguenza, sulla
salute della popolazione complessiva".
L'organizzazione sanitaria, in particolare, si occupa della
formazione delle comunita' e del personale medico. L'accesso ai
servizi sanitari di base e' infatti la chiave per la
realizzazione del diritto alla salute e dipende dalla presenza di
una efficace interfaccia tra le comunita' e i sistemi sanitari a
livello di distretto. Per ridurre il divario tra le comunita' e i
sistemi sanitari, Amref forma levatrici tradizionali, affinche'
siano in grado di assistere al parto in modo adeguato ed educhino
le comunita' sui problemi della maternita' sicura e sul parto
sicuro, e operatori sanitari e membri comunitari sulle
problematiche della salute sessuale e riproduttiva e sulla salute
infantile.
La piaga della mortalita' materna e' anche al centro
dell'iniziativa lanciata dalla fondazione in vista della Festa
della Mamma di domenica 8 maggio. Con lo slogan "Nessuna donna
dovrebbe rischiare la vita per dare la vita", l'organizzazione no
profit propone infatti di festeggiare la propria madre donando
una visita ginecologica, un corso premaman o un vaccino a una
mamma africana. Per maggiori informazioni si puo' visitare il
sito www.occasionidelcuore.it oppure telefonare al numero verde
800.282.960.
(Wel/ Dire)