DOMANI SINDACATI INCONTRANO PD; NON ESCLUSA IPOTESI DI SCIOPERO
(DIRE - Notiziario Sanita') Reggio Emilia, 2 mag. - Circa 100
infermieri e una cinquantina di operatori socio sanitari.
Sarebbero queste, secondo le stime di Cgil, Cisl e Uil, le unita'
mancanti nella pianta organica dell'ospedale Santa Maria Nuova di
Reggio Emilia, necessarie per una copertura adeguata di tutti i
turni di lavoro.
La carenza di personale per garantire agli operatori il rispetto
delle 36 ore settimanali, criticita' ancora piu' acuta nei
periodi di ferie estive, e' una delle ragioni che da mesi oppone
i sindacati alle due aziende sanitarie cittadine (Ausl e Santa
Maria) che in totale contano 6 mila dipendenti circa.
Oggi, davanti alla sede dell'ospedale, un centinaio di "camici
bianchi" ha aderito al presidio di protesta indetto da Cgil, Cisl
e Uil, rivendicando, oltre all'incremento di organico,
l'applicazione di due accordi aziendali che prevedono la
stabilizzazione dei salari e progressioni economiche (si parla di
40/50 euro al mese dopo otto anni di esperienza positiva) per i
dipendenti che hanno maturato determinati requisiti di
anzianita'. A fronte del mancato rispetto delle relazioni
sindacali, le tre sigle confederali non escludono di proclamare
una giornata di sciopero, che sara' pero' preceduta da un nuovo
presidio di protesta davanti alla sede dell'Ausl previsto per
lunedi' 9, e forse una iniziativa analoga di fronte
all'assessorato regionale alla Sanita', retto proprio dal
reggiano Carlo Lusenti.
(Wel/ Dire)