NUOVE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE PER DISTURBI PERVASIVI SVILUPPO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 mag. - Negli ultimi anni e'
emerso il ruolo fondamentale che ossitocina (Ot) e vasopressina
(Avp) hanno nel regolare vari aspetti del comportamento sociale,
suggerendo un loro possibile impiego in disturbi dello spettro
autistico. Una ricerca condotta dall'Istituto di neuroscienze del
Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) di Milano, in
collaborazione con le universita' di Milano - Statale, Bicocca e
Politecnico - dell'Insubria e quella giapponese di Tohoku,
evidenzia che gli ormoni Ot e Avp mostrano un'elevata capacita'
di influire positivamente, su difetti sia di socialita' sia di
flessibilita' cognitiva, in individui adulti, cioe' termine dopo
il completamento dello sviluppo del sistema nervoso. Finanziato
sul bando 'Ricerca Medica' della Fondazione Cariplo, lo studio e'
stato pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, che ha
dedicato la copertina alla ricerca.
"Per mettere a punto e validare un possibile approccio
terapeutico per i disturbi dello spettro autistico, abbiamo
condotto un'approfondita caratterizzazione di modelli murini
(topi geneticamente modificati) privi del recettore dell'Ot nel
sistema nervoso centrale- spiega Bice Chini dell'In-Cnr,
coordinatrice della ricerca- In mancanza di tale recettore,
questi animali mostrano alterazioni della memoria sociale e
ridotta flessibilita' cognitiva, riproducendo quindi il nucleo
centrale della sintomatologia autistica, che consiste in deficit
delle interazioni sociali, anomalie della comunicazione,
rigidita' cognitiva e interessi ristretti".
I dati dei ricercatori "hanno evidenziato che gli animali non
familiarizzano con altri soggetti della stessa specie e,
soprattutto, non sono in grado di distinguere un topolino gia'
incontrato da uno nuovo- spiega Mariaelvina Sala dell'Universita'
Statale di Milano- Inoltre, presentano deficit molto
caratteristici di flessibilita' cognitiva: sono capaci di
apprendere un compito in maniera molto efficiente, ma una volta
appreso non sono in grado di abbandonarlo per acquisirne uno
nuovo al cambiare delle condizioni ambientali, dimostrando una
peculiare rigidita' cognitiva. Abbiamo notato anche che gli
animali sono piu' aggressivi e, se trattati con dosi normalmente
inefficaci di agenti farmacologici convulsivanti, rispondono con
crisi di tipo epilettico, manifestazioni queste frequentemente
associate alla sintomatologia autistica, che indicano un aumento
della loro eccitabilita' cerebrale di base".
Lo studio ha evidenziato che la somministrazione di Ot ed Avp
e' in grado di ripristinare tutti i deficit riscontrati anche in
giovani animali adulti. "Questa capacita' e' di grande rilevanza
perche' indica che il sistema Ot/Avp e' altamente plastico e
capace di modulare l'attivita' di processi cognitivi complessi
anche dopo il completamento dello sviluppo del sistema
nervoso-prosegue Marco Parenti dell'universita' Bicocca di
Milano- I nostri dati indicano che tale capacita' risiede nella
proprieta' dei due neuro peptidi di intervenire nei processi
cellulari coinvolti nella definizione dello sviluppo in senso
inibitorio o eccitatorio di determinate sinapsi e quindi nel
determinare l'equilibrio eccitazione/inibizione
neuronale,fondamentale per il corretto funzionamento del
cervello".
Un'ulteriore conferma dell'aumentata eccitabilita' cerebrale
e' stata ottenuta dall'analisi delle registrazioni
elettroencefalografiche degli animali, effettuata grazie a un
software messo a punto dal dipartimento di Bioingegneria del
Politecnico di Milano.
"I risultati del nostro studio- conclude Bice Chini- sono
importanti perche', dimostrando che deficit comportamentali e
cognitivi legati a un'alterazione dell'eccitabilita' neuronale in
eta' evolutiva possono essere modulati in eta' adulta dai due Ot
ed Avp, preludono a potenziali nuovi approcci terapeutici basati
sull'uso di queste molecole".
(Wel/ Dire)