(DIRE - Notiziario Sanita') Milano, 2 mag. - Sla: quali sono le
ultime novita' della ricerca? "Negli ultimi 4-5 anni si sono
fatti grandi passi avanti", spiega Christian Lunetta, neurologo
del Centro clinico Nemo-Fondazione Serena Onlus (temi trattati
anche nell'intervento tenuto a Milano nel corso di un convegno
organizzato dall'Aisla-Associazione italiana sclerosi laterale
amiotrofica per fare il punto della situazione). "Nei primi 100
anni della storia della ricerca sulla Sla si e' scoperto poco o
niente sulle cause della malattia, mentre le conquiste degli
ultimi 4-5 anni ci hanno permesso di ampliare un po' le vedute
-dice Lunetta-. Dopo il 1993, anno della scoperta del primo gene
implicato nella malattia, nel 2006 il rilevamento di accumuli
della proteina Tdp43 nella stragrande maggioranza dei pazienti di
Sla ha aperto il filone di ricerca dell'alterazione del
metabolismo delle proteine. Ho presentato dati recenti su un
modello animale in cui si va ad alterare l'accumulo della
proteina a livello di sistema nervoso, azione che si traduce in
un miglioramento della malattia a livello sperimentale. Non c'e'
ancora un riscontro causa-effetto, ma credo che questo meccanismo
(si parla di proteinopatia, malattia legata ad accumulo di
proteine) possa rappresentare uno degli attori che accomuna la
Sla ad altre malattie del sistema nervoso come il morbo di
Alzheimer. Un risultato non ipotizzabile fino a 5-6 anni fa".
"Questi due grandi filoni di ricerca, quello del background
genetico e quello del lavoro sui meccanismi che possono portare a
un accumulo di proteine tale da interferire con la sopravvivenza
delle cellule, si stanno rivelando il bersaglio su cui puntare
per nuove strategie terapeutiche.
Per quanto riguarda i fondi a disposizione per la ricerca, "in
questo momento in Italia il numero di progetti finanziati e'
limitato -spiega Lunetta-: non certo per cattiva volonta'
dell'Arisla (l'Agenzia di ricerca per la sclerosi laterale
amiotrofica, fondata nel 2008; ndr), ma per il problema dei
fondi. Convogliare la ricerca su un'agenzia che possa coordinare
e' un'ottima cosa perche' evita il dispendio di energie, ma il
grosso limite sono le disponibilita' economiche limitate, perche'
la Sla e' una malattia rara: non tanto per l'incidenza, uguale a
quella della sclerosi multipla, ma perche' e' resa tale dalla
scarsa sopravvivenza dei malati, in media non superiore ai tre
anni. E, purtroppo, i tempi della ricerca non sono i tempi dei
pazienti, che spesso non riescono a vedere i frutti dei progetti
a cui hanno partecipato".
(Wel/ Dire)