(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 lug. - "La marijuana va considerata non piu' una droga leggera, ma una droga che comporta dipendenza a tutti gli effetti". E' quanto ha affermato questa mattina Nora Volkow, direttore del National Institute on Drug Abuse (Nida), intervenuta durante la conferenza stampa indetta dal Dipartimento politiche antidroga presso la sala stampa di Palazzo Chigi per presentare gli accordi presi tra il governo statunitense e quello italiano in materia di ricerca scientifica e contrasto delle tossicodipendenze. Secondo Volkow, "la marijuana oggi ha una potenza di gran lunga maggiore rispetto al passato e puo' comportare dipendenza. L'abbiamo riscontrato anche dall'aumento non soltanto di persone affette da dipendenza da marijuana, ma soprattutto dall'aumento degli effetti collaterali di persone che ne fanno uso e finiscono al pronto soccorso o nei reparti di emergenza". Tra le ragioni per cui oggi non e' piu' possibile abbassare la guardia nei confronti della marijuana anche l'utilizzo 'precoce' della stessa droga. "L'altro grosso problema e' che l'utilizzo di questa droga comincia in realta' in eta' molto precoce - ha aggiunto Volkow - e diventa porta di ingresso all'utilizzo di altre droghe". Il direttore del Nida ha spiegato come gli accordi tra i due paesi in materia di ricerca scientifica serviranno a "velocizzare e avere risultati efficienti per le problematiche relative alla dipendenza. La scienza ci puo' dare delle soluzioni che ci consentiranno di avere nuove tecnologie e nuove politiche". E un esempio, ha aggiunto Volkow, sono i vaccini contro la dipendenza da droghe. "Sono due i vaccini in fase di sperimentazione per quello che riguarda gli umani - ha spiegato Volkow -, quello contro la dipendenza della nicotina e quello contro la dipendenza da cocaina, mentre ci sono in fase sperimentale su modelli animali vaccini contro l'eroina e le metanfetamine".
(Wel/ Dire)