(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 lug. - "I medici pubblici
rischiano di essere la categoria maggiormente colpita dalla
manovra economica del Governo. Questa e' una scelta sbagliata ed
inaccettabile - commenta Vincenzo Carpino, Presidente Nazionale
dell'AAROI-EMAC, Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri
Italiani Emergenza Area Critica - che rappresenta un'ulteriore
penalizzazione dei medici ospedalieri con l'ulteriore blocco del
contratto fino al 31 dicembre 2014, la rateizzazione della
liquidazione in tre anni, la decurtazione economica in caso di
malattia, lo scippo dell'esclusivita' di rapporto e della RIA
(Retribuzione Individuale di Anzianita').
Tutto cio' - aggiunge Carpino - in un quadro sempre piu'
drammatico di ulteriori tagli alla sanita' (6/8 mld per il
prossimo triennio) e di un irresponsabile blocco del turnover
che, insieme all'esodo pensionistico, costringono i colleghi ad
una turnistica sempre piu' pesante, ad effettuare piu' ore di
straordinario e ad usufruire di ferie limitate (solo nell'area di
anestesia e rianimazione mancano 3500 specialisti). Di fronte ad
un peggioramento delle condizioni di lavoro e delle prerogative
sindacali i nostri colleghi sono sempre piu' esasperati. Per non
parlare dei circa 10 mila medici precari.
Si tratta di provvedimenti inaccettabili - denuncia Carpino - che
ancora una volta si abbattono su chi garantisce, con il proprio
lavoro, un servizio pubblico ai cittadini.
L'AAROI-EMAC ha proclamato lo stato di agitazione permanente dei
10 mila medici anestesisti rianimatori, dell'emergenza e
dell'area critica e portera' al tavolo dell'Intersindacale di
domani a Roma le sue proposte per fermare queste inique ed
ingiustificate penalizzazioni e per correggere alcuni punti della
manovra.
Non possiamo essere sempre noi - conclude il Presidente
dell'AAROI-EMAC - a pagare per scelte che hanno un obiettivo ben
preciso: l'esclusione dei medici dalla definizione delle
politiche sanitarie e gestionali del nostro Paese e
l'impoverimento del servizio pubblico per valorizzare la sanita'
privata".
(Wel/ Dire)