(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 giu. - L'Ordine degli
psicologi del Lazio si scaglia controla bozza della manovra
correttiva 2011 che, se verra' confermata,potrebbe portare
all'abolizione delle restrizione di accesso per alcuni ordini
professionali, compresi quello degli psicologi, medici,
assistenti sociali, infermieri, biologi,con l'esclusione dei soli
farmacisti. "Una norma a dir poco sconcertante - afferma il
presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio Marialori
Zaccaria -che escluderebbe dall'esercizio del ruolo di tutela gli
Ordini delle professioni sanitarie, gli unici deputati a
certificare la bonta' dei titoli e l'eticita'dei comportamenti
dei professionisti iscritti a vera ed unica garanzia della salute
per l'utenza". Questo il contenuto della lettera aperta al
Presidente Napolitano e al Ministro Fazio con la quale l'Ordine
degli Psicologi del Lazio chiede di dare uno stop a questa norma.
Nel capitolo "liberalizzazioni e sviluppo" della bozza si
afferma, infatti, il "principio di liberta' d'impresa" sul quale
si deve basare l'esercizio delle professioni e, all'articolo 2,
si sancisce la "abrogazione delle indebite restrizioni
all'accesso e all'esercizio delle professioni". Non solo, la
bozza prevede che entro quattro mesi dall'entrata in vigore della
manovra "singole professioni possono essere escluse, in tutto o
in parte,dall'abrogazione delle restrizioni" con un "decreto del
presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
competente di concerto con il ministro dell'Economia".
"La solita modalita' - aggiunge la Zaccaria - per decidere e non
decidere nello stesso tempo e mantenere alto il livello di
confusione. Ci sembra anche molto grave che i cittadini - che poi
sono i meno agiati - che gia' pagano le tasse, debbano pagare un
ticket di 10 euro per le prestazioni di
specialisticaambulatoriale e 25 euro per i codici bianchi al
pronto soccorso. Un altro colpo alla gratuita' del servizio
pubblico, a favore di un processo di privatizzazione. Quindi meno
tutele per la salute e i maggiori costi per l'utenza".
(Wel/ Dire)