(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 giu. - Ha funzionato sui topi senza provocare effetti collaterali, il primo vaccino umano contro il tumore della prostata. Tanto che secondo i responsabili della ricerca la sperimentazione sull'uomo potrebbe avvenire fra due anni. I test sui topi, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Medicine, sono stati condotti negli Stati Uniti, presso la Mayo Clinic. Si tratta di un vaccino terapeutico, somministrato cioe' ai topi che avevano gia' un tumore ben consolidato e che funziona incoraggiando il sistema immunitario ad aggredire il tumore senza la necessita' di utilizzare chemioterapia o radioterapia.La speranza dei ricercatori e' che anche nell'uomo il vaccino possa diventare un'arma capace di liberare dal tumore senza gli effetti negativi che oggi hanno le tradizionali cure anti cancro perche' le cellule immunitarie attaccano esclusivamente le cellule malate, lasciando indenni quelle sane. "Speriamo che questo vaccino possa superare gli ostacoli che finora hanno impedito lo sviluppo dell'immunoterapia contro il cancro", ha osservato il coordinatore della ricerca, Richard Schulze.Test sull'uomo gia' entro due anni - Secondo gli scienziati la sperimentazione sull'uomo potrebbe arrivare appena tra due anni e lo stesso tipo di vaccino potrebbe essere utilizzato anche contro il melanoma. Non si esclude nemmeno la possibilita' che in futuro possa diventare un'arma contro tumori molto aggressivi, come quelli di polmoni, cervello e pancreas.Il vaccino rende visibile il tuomore al sistema immunitario - Il vaccino e' stato ottenuto a partire da frammenti di informazione genetica prelevati dal tessuto della prostata ed equipaggiati con una molecola (antigene) capace di scatenare la reazione del sistema immunitario contro il tumore. Una volta assemblato, il vaccino e' stato trasferito nell'involucro di un virus in precedenza reso inoffensivo e iniettato nel topo malato. A questo punto le difese immunitarie dell'animale hanno ricevuto un segnale di allarme e si sono attivate, convinte di dover combattere un virus ma scatenate invece contro il tumore.
(Wel/ Dire)