(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 giu. - "La campagna lanciata
dalla Fiom-Cgil per la prevenzione e il riconoscimento delle
malattie professionali - il cui avvio era stato annunciato
nell'Assemblea nazionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza, svoltasi a Ancona l'11 marzo scorso - e' entrata in
una fase concretamente operativa a partire dal 30 maggio scorso".
È quanto afferma Maurizio Marcelli, responsabile dell'ufficio
Salute, ambiente, sicurezza della Fiom-Cgil, in una nota.
"In pratica, gli Rls Fiom chiedono alle Aziende che non lo
abbiano gia' fatto, secondo quanto previsto dal Testo Unico, la
consegna dei dati relativi ai risultati delle visite e degli
esami diagnostici effettuati nel corso dell'anno dal medico
aziendale, nonche' il numero dei lavoratori risultati anche solo
parzialmente inidonei alle mansioni loro assegnate. In
particolare, gli Rls chiedono alle stesse Aziende le informazioni
relative alla valutazione dei rischi specifici che possano
causare patologie a carico dell'apparato muscolo-scheletrico
connesse alla movimentazione manuale di carichi." Nel caso in
cui le aziende "non dovessero rispondere positivamente a tali
richieste, la campagna prosegue con la denuncia nei confronti
delle stesse Aziende, da parte degli stessi Rls e delle strutture
territoriali della Fiom, ai servizi di prevenzione delle Asl
competenti per territorio, in quanto tale comportamento omissivo
viola le norme vigenti". La Fiom si dice convinta che "tale
azione sia necessaria, da un lato, per tutelare efficacemente la
salute dei lavoratori rispetto al possibile insorgere di
patologie correlate al lavoro e, dall'altro, per far si' che le
Aziende si facciano carico di considerare la prevenzione e la
sicurezza come un vincolo nella progettazione delle procedure
lavorative".
Conclude la nota: "Tutto cio' e' di estrema attualita' se si
considera che, nonostante la riduzione dell'attivita' lavorativa
dovuta alla perdurante crisi economica, secondo i dati relativi
ai primi mesi del 2011 gli infortuni, compresi quelli mortali,
non sono affatto in calo. Il che smentisce l'ottimismo
evidentemente infondato cui si ispira l'attuale propaganda
governativa".
(Wel/ Dire)