250.000 DONNE INVITATE OGNI ANNO A MAMMOGRAFIA, 344.000 PAP-TEST.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 giu. - Si e' chiusa presso
la sala Santo Spirito nel complesso ospedaliero del Santo Spirito
di Roma, la tre giorni dedicata ai programmi di screening per la
prevenzione dei tumori attivi nella Regione Lazio. Stamattina e'
stato presentato il modello organizzativo e il 'Protocollo
diagnostico-terapeutico della Regione Lazio' per garantire la
qualita' della diagnosi e del trattamento offerti dal programma
di screening colorettale. Il protocollo nasce dall'attivita' del
gruppo di lavoro coordinato da Laziosanita'-Asp con il contributo
delle societa' scientifiche (Aigo, Sied, Sige,Isse), del Giscor e
dell'osservatorio nazionale dello screening, che lo ha redatto
sulla base delle raccomandazioni del ministero della Salute e
delle recenti linee guida europee.
Lo screening dei carcinomi colorettali, completamente
gratuito, mira a identificare precocemente le forme tumorali
invasive, ma anche a individuare e rimuovere possibili
precursori, attraverso un test per la ricerca del sangue occulto
fecale che e' previsto ogni due anni per gli uomini e le donne
tra i 50 e i 74 anni. I soggetti vengono avvisati con l'invio di
un invito personalizzato per il ritiro di un kit per effettuare
autonomamente il test a domicilio e, in caso di positivita',
viene eseguito un approfondimento con colonscopia.
Il carcinoma colorettale e' una delle neoplasie piu' frequenti
per incidenza e mortalita': in Italia sono circa 38.000 i nuovi
casi diagnosticati ogni anno (20.500 fra gli uomini e 17.500 fra
le donne). In termini di mortalita' proporzionale i tumori del
colon-retto si collocano al secondo posto sia fra i maschi (dopo
quelli del polmone) sia fra le femmine (dopo quelli della
mammella).
(Wel/ Dire)