(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 giu. - L'autismo e' una
malattia che compromette sia le abilita' cognitive dei bambini
che ne soffrono, sia la capacita' di rapportarsi in modo naturale
al mondo esterno. Il piccolo autistico appare isolato in una sua
bolla protettiva, disinteressato a cio' che avviene attorno a
lui. Ancora avvolta in parte nel mistero, questa patologia ha
probabilmente piu' cause, da quella genetica a fattori ambientali
o traumatici. Comunque sia, la ricerca medica continua a studiare
l'autismo per giungere a stabilire delle terapie che possano, se
non guarire chi ne e' affetto, almeno attenuarne i sintomi.
A volte, tra le varie scoperte, alcune sembrano piu' che altro
curiosita' statistiche. Stando ai ricercatori americani, i
bambini che sono stati concepiti nei mesi invernali, avrebbero il
16% in piu' di probabilita' di sviluppare questa malattia. Gli
studiosi dell'Universita' della California, per giungere a queste
conclusioni, hanno esaminato 7 milioni di bambini nati tra gli
anni '90 e i primi del 2000, diagnosticando 19mila casi di
autismo.
Attraverso un'indagine incrociata con il mese di nascita dei
piccoli affetti da autismo, hanno scoperto che quelli concepiti
nei mesi invernali (con un picco massimo a marzo), sono piu'
numerosi rispetto a quelli concepiti in estate (con picco minimo
a luglio). "Questo potrebbe essere dovuto a diversi fattori
ambientali - hanno spiegato i ricercatori californiani - come
l'esposizione a virus stagionali o la carenza di vitamina D".
E chissa' se veramente il fattore stagionale ha un peso oppure
si tratta di un mero caso, certo che programmare un figlio sulla
base di queste notizie mi sembrerebbe davvero un po' esagerato.
Comunque sia, tutti i dati relativi a questo (peraltro imponente)
studio sono stati pubblicati sulla rivista Epidemiology.
(Pic/ Dire)