AL 67ESIMO CONGRESSO SIP LINEA DURA CONTRO ECCESSO DI PROTEINE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 giu. - E' boom di 'eccesso
alimentare'. Bambini ipernutriti, sin dai primi giorni di vita
con conseguenze sotto gli occhi di tutti: piu' di un ragazzino su
tre in Italia e' sovrappeso o francamente obeso. Quattro madri su
dieci non si rendono conto che il proprio figlio ha problemi di
peso in eccesso. Gli effetti sulla salute sono devastanti:
diabete, pressione alta, problemi articolari, difficolta' a
correre e respirare. Dal 67esimo congresso nazionale della
Societa' italiana di pediatria (Sip), 'I bambini tra voci e
colori', e' a tinte forti il messaggio dei pediatri: "correggere
le cattive abitudini alimentari, a cominciare dall'allattamento e
dal divezzamento, restituire all'infanzia stili di vita a misura
di bambino e contrastare alleandosi con le famiglie, il vero
nemico delle giovani generazioni, le malattie croniche".
I risultati dello studio europeo Chop: i latti artificiali ad
alto contenuto proteico possono causare obesita'. Tra i latti
formulati quelli a maggior apporto proteico vanno evitati.
Possono causare sovrappeso e obesita'. La conferma scientifica
arriva dagli ultimi dati dello studio europeo 'CHildhood obesity
project' (Chop), che coinvolge 5 paesi (Italia, Belgio, Germania,
Polonia e Spagna): i bambini alimentati con formule a piu' alto
contenuto proteico (1,9 g/dl) mostrano nei primi due anni di vita
un peso e un indice di massa corporea (Bmi) maggiori rispetto a
quelli allattati al seno o nutriti con formule a piu' basso
contenuto proteico (1,2 g/dl), (dove 1,2 e 1,9 g/dl rappresentano
il limite minimo e massimo del range di composizione proteica per
le formule per l'infanzia raccomandato dalla Comunita' Europea).
Non sono state invece riscontrate differenze di lunghezza in
nessuna eta': non si cresce di piu', si ingrassa soltanto. E i
risultati preliminari della seconda fase dello studio, ancora in
corso e di prossima pubblicazione, confermano tale trend anche a
6 anni: i piccoli che nel primo anno di vita hanno assunto
formule con maggiore concentrazione di proteine risultano piu'
'cicciotelli' rispetto ai loro coetanei alimentati con formule a
minor apporto di proteine.
I pediatri auspicano la "revisione delle raccomandazioni Ue sulla
composizione delle formule" chiedono in particolare che "venga
abbassato il limite massimo di composizione proteica delle
formule (attualmente pari a 1,9g/d)". All'industria produttrice
e' rivolto l'invito ad adeguarsi.
Da recenti revisioni scientifiche l'allattamento materno
riduce il rischio di obesita' in eta' scolare del 16-28% rispetto
all'alimentazione con latti formulati. "L'effetto protettivo del
latte materno puo' essere spiegato almeno in parte dal minor
contenuto proteico- afferma Marcello Giovannini, presidente della
Societa' italiana di nutrizione pediatrica (Sinupe) e
coordinatore per l'Italia dello studio Chop- I primi dati dello
studio europeo sembrano confermare 'l'ipotesi delle proteine',
secondo la quale l'elevato contenuto proteico delle formule e del
latte vaccino stimola la secrezione insulinica e attiva la
trasformazione delle cellule preadipocitarie in adipociti
innescando cosi' il pericoloso processo di accumulo del grasso".
Latte materno se possibile, dunque. Laddove non lo sia, l'invito
dei pediatri e' usare formule a minor contenuto proteico.
Sul banco degli imputati anche l'introduzione precoce di latte
vaccino, che proprio per l'eccessivo contenuto proteico, non
dovrebbe essere assunto prima di 12 -24 mesi. Nello studio Chop
il 39% dei bambini europei allattati al seno e il 44% degli
alimentati con formula lo consuma gia' a 6 mesi. E sono i piccoli
italiani a registrare il maggiore consumo in eta' precoce: a sei
mesi la percentuale e' del 77% tra gli allattati al seno contro
il 43,8% del Belgio, il 20,3% della Germania e il 14% della
Spagna. Ben l' 87% dei bimbi italiani alimentati con formula a 6
mesi consuma latte vaccino (58% Germania, 31% Spagna, 18,8
Spagna,15,8 Polonia). E a 9 mesi ben il 97% dei bambini
italiani, qualunque sia stato il tipo di allattamento, consuma
latte vaccino.
Piu' moderati invece i bambini italiani rispetto ai coetanei
europei nel consumo di bevande caloriche a base di te' istantaneo
presente sin dal primo mese di vita, cattive compagne di succhi
di frutta, frullati di verdura e acqua zuccherata che fanno la
comparsa attorno al terzo mese. Il primato di piu' alta
assunzione spetta alla Polonia (allattati al seno 34-66%,
alimentati con formula 79-88%), il piu' basso per adesso
all'Italia (allattati al seno 13-29%, alimentati con formula
25-33%), specie per i succhi di frutta.
Nutrire bene i bambini significa garantire il benessere degli
adulti di domani. La Sip insieme al ministero della Salute e alla
Sipps, mettono in campo il progetto di prevenzione primaria
dell'obesita' 'MiVoglioBene': 10 azioni di contrasto all'ago
della bilancia, in sinergia con i genitori, per proteggere la
salute dei bambini. E tra queste si' a tanto gioco e attivita'
fisica perche', numeri alla mano dal sistema di sorveglianza
'OKkio alla Salute' del ministero, solo un bambino su 5 pratica
uno sport e per non piu' di un'ora a settimana; un bambino su 2
ha la televisione o il pc in camera. Oltre il 70% dei ragazzini
va a scuola in auto; negli ultimi 10 anni sono cresciuti tutti i
giochi tranne quelli di movimento; le mura domestiche sono il
luogo di gioco privilegiato dal 97,1% dei bambini da 3 a 10 anni.
Pochi dati che la dicono lunga sugli stili d vita dei bambini
italiani. Che gia' alle elementari si trasformano in consumatori
hi-tech. Veri maghi con il cellulare da cui non si separano mai
(lo possiede l'87% tra gli 11 e 13 e il 92% nella fascia 11-17).
In aumento la quota di bambini e ragazzi che usa il PC (59,8%).
Internet e' passato dal 28,5% del 2000 al 66,9% del 2008.
Sarebbero quasi 5 milioni e mezzo i ragazzi che usano a casa il
pc, oltre 3 milioni e mezzo quelli che si connettono alla Rete. I
dati sulla pratica sportiva parlano chiaro: tra i 3 e i 5 anni
circa 1 su due non fa alcuno sport. Tra i 6 e 14 anni c'e' il
picco di attivita' fisica, ma dopo i 15 ci si 'risiede': la
pratica sportiva decresce, inesorabile. Dopo i 20-24 anni crolla
progressivamente.
(Wel/ Dire)