(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 gen. - Una delle principali
cause di mortalita' tra i neonati e', ad oggi, l'asfissia, ossia
una riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue del bambino.
Puo' verificarsi gia' durante la gravidanza, ma puo' essere anche
un fenomeno che si verifica al momento del parto, per esempio
quando il cordone ombelicale e' compresso e c'e' un'interruzione
della circolazione attraverso di esso. Puo' anche verificarsi
subito dopo la nascita se il piccolo non riesce a respirare
correttamente.
In ogni caso l'asfissia puo' determinare serie conseguenze sul
bambino: da danni cerebrali che possono compromettere lo
sviluppo, determinando handicap intellettivi e/o motori, fino ai
casi piu' gravi, in cui il piccolo non sopravvive.
Oggi esiste una nuova terapia che, se avviata tempestivamente,
cioe' entro le prime 6 ore di vita del bambino, e' in grado di
limitare o anche evitare un danno cerebrale: si chiama
"baby-cooling" ed e' una forma di ipotermia terapeutica.
In pratica "consiste nel raffreddamento controllato a 33.5 gradi
centigradi dei neonati asfittici, per ridurre le richieste
metaboliche del cervello" spiegano in una nota gli esperti
dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesu' di Roma, il primo centro
del Lazio a offrire questa terapia da poco introdotta nel nostro
Paese. Il tutto dura circa 72 ore, durante le quali il bimbo e'
sotto stretto monitoraggio delle funzioni vitali e cerebrali.
E sono sempre gli esperti romani a sottolineare la portata
innovativa di questa terapia: "Nonostante i progressi della
ricerca scientifica e in particolare della rianimazione
neonatale, sino all'adozione del baby-cooling non esistevano
terapie in grado di prevenire o limitare il danno cerebrale"
sottolineano. Una buona notizia per la salute dei neonati e, in
particolare, per il loro piccolo ma gia' sviluppato cervello.
(Wel/ Dire)