SALUTE. DEPRESSIONE AL FEMMINILE: SOLO 40% IN CURA DOPO UN ANNO
IN ITALIA OTTO MILIONI DI PERSONE COLPITE, 5,5 SONO DONNE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 gen. - Otto milioni di
persone soffrono in Italia di depressione: ben cinque milioni e
mezzo di queste sono donne. La depressione e' dunque un problema
soprattutto femminile, diffuso ampiamente in tutto l'occidente,
dove sta assumendo i sintomi di una vera e propria emergenza. A
livello mondiale, secondo dati Oms, sono 73 milioni le persone
coinvolte. Grande problema, ma difficolta' nella cura, perche' in
Italia, nonostante esistano cure specifiche, solo il 40% delle
persone e' in trattamento ad un anno dall'insorgenza dei
disturbi. A segnalare la questione e' l'Associazione Idea Roma
onlus (Istituto per la prevenzione e la ricerca della depressione
e dell'ansia) che insieme al ministero delle Pari Opportunita'
organizza a Roma il convegno "Depressione: femminile, plurale".
In particolare, alla Commissione Salute del Dipartimento Pari
Opportunita' risulta che i medici di medicina generale dichiarano
che nel 50% dei casi hanno difficolta' a fare accettare ai propri
pazienti la diagnosi di depressione e la relativa terapia.
Ugualmente, nel 70% dei casi i pazienti non vogliono accettare il
consulto con uno psichiatra: ancora forte, in questo senso, e' la
paura dello "stigma sociale". "Il depresso e' visto come una
persona debole, un malato di mente, un matto", spiega Antonio
Tundo, dell'istituto di psicopatologia di Roma. Fra i fattori di
rischio, ve ne sono di biologici, di ormonali, ma soprattutto di
psicologici e di sociali: importante soprattutto la difficolta'
di conciliazione fra famiglia e lavoro, e il fatto che il ruolo
di cura degli altri sia svolto ancora in moltissime famiglie
esclusivamente dalle donne.
La differente distribuzione del fenomeno - notano
dall'associazione Idea Roma - tra i due sessi inizia con
l'adolescenza e si protrae per tutta la vita con picchi piu'
elevati nella gravidanza, nel post-partum e nel periodo
immediatamente precedente la menopausa. Il maggiore carico di
depressione nelle donne e' dovuto a un insieme di fattori
biologici (influenza degli ormoni sul funzionamento cerebrale),
psicologici (esposizione ad eventi traumatici, sensibiita' allo
stress) e sociali (violenza domestica e sessuale, disparita' di
reddito, responsabilita' della cura degli altri) che hanno un
peso diverso di caso in caso. Le differenze di genere inoltre non
si limitano alla distribuzione, ma comprendono anche una diversa
modalita' di manifestarsi del disturbo: prevalgono nelle donne le
forme "atipiche", con umore reattivo e aumento del sonno e
dell'appetito, e l'associazione con disturbi d'ansia e della
condotta alimentare. Fra le risposte migliori, si segnala -
almeno durante l'eta' fertile - quella degli antidepressivi che
agiscono sulla ricaptazione della serotonina.
Nel corso del seminario viene sottolineato anche che la
vastita' e la gravita' del fenomeno "depressione femminile"
reclamano con urgenza un'azione volta a sensibilizzare l'opinione
pubblica sul problema, a superare i pregiudizi verso le cure, a
migliorare le capacita' dei medici nel riconoscere e trattare
questa patologia personalizzando l'intervento in base ai fattori
biologici, psicologici e sociali che, di volta in volta, entrano
in gioco.
In questo modo - viene sottolineato - si migliora la salute delle
donne e, allo stesso tempo, si promuove il benessere sociale. Il
tutto con sullo sfondo la considerazione che le donne svolgono
oggi un ruolo insostituibile, oltre che in ambito riproduttivo,
anche sul piano economico e del funzionamento della famiglia e
della societa'.
(Wel/ Dire)
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