(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 gen. - Cresce il numero
delle scuole che dispongono di postazioni informatiche da
destinare alla didattica speciale per gli alunni disabili. A
rilevarlo e' l'Istat nel rapporto sull'integrazione scolastica
pubblicato oggi, che tiene conto della presenza di postazioni
apposite (costituite da hardware o software specifici), della
loro disponibilita' quotidiana (cioe' se sono presenti in classe
oppure no) e della loro gestione in autonomia (cioe' se sono di
proprieta' della scuola), oltre che del loro reale utilizzo da
parte degli insegnanti di sostegno. Lo studio registra un aumento
delle scuole con postazioni informatiche per disabili, con una
percentuale che passa, per le scuole primarie, dal 60,1%
dell'anno scolastico 2008/2009 al 68,7 dell'anno successivo,
mentre per la scuola secondaria di primo grado si registra un
aumento di dieci punti percentuali, passando negli stessi anni da
66,7% al 76,9%. Nel 2009/2010, e' la Liguria la regione con la
percentuale piu' alta di scuole primarie dotate di tecnologie
informatiche apposite (82,2%), mentre all'opposto la percentuale
piu' bassa si registra in Valle d'Aosta, con il 48,1% delle
scuole. Nelle secondarie di primo grado spicca invece l'Umbria
con l'84,3% delle scuole dotate di postazioni informatiche,
mentre la percentuale piu' bassa e' in Molise (57,6%). Sono
soprattutto scuole secondarie del nord quelle che hanno la
disponibilita' di postazioni informatiche nelle classi anziche'
in laboratori separati.
Il rapporto precisa pero' che "la presenza della tecnologia
informatica nelle scuole non garantisce che questa sia
effettivamente utilizzata per la didattica": se infatti (fra le
scuole che dispongono di almeno una postazione informatica) nel
67,8% delle primarie e nel 74,3% delle secondarie tutti gli
insegnanti di sostegno dichiarano di utilizzare le attrezzature
informatiche, ci sono situazioni in cui nessun docente sa usarle
per la didattica speciale (accade nel 16,7% delle primarie e
nell'11,3% delle secondarie). Le regioni dove piu' di un quarto
delle scuole primarie non hanno docenti "tecnologici" sono
soprattutto al sud: Sicilia (20,2), Molise (21,1%), Calabria
(22%) e Campania (25,7%), mentre al nord un valore analogo si
registra nella provincia autonoma di Bolzano (21,2%). Quanto alla
scuola secondaria, la percentuale di scuole che non hanno docenti
di sostegno che utilizzano la tecnologia e' piu' bassa: le
regioni che risultano meno avanzate sono l'Abruzzo (16,8%), il
Molise (16,7%), la Campania (15,4%) e la Calabria (15,3%),
insieme all'Emilia-Romagna (16,1%). Dalla rilevazione emerge in
modo chiaro una carenza nella formazione degli insegnanti: "Solo
nel 43,8% delle scuole primarie - si legge - e nel 53,7% delle
scuole secondarie tutti i docenti di sostegno hanno frequentato
corsi specifici accreditati in materia di tecnologie educative
per la didattica speciale". All'inverso, "sono intorno al 50% le
scuole per ogni ordine i cui docenti di sostegno non hanno mai
frequentato questo tipo di corsi".
L'indagine Istat illustra poi la situazione delle barriere
architettoniche. Secondo lo studio, l'ambiente scolastico "e'
ancora oggi poco accessibile", e le strutture idonee sono ancora
troppo poche, seppure in aumento: tra l'anno scolastico 2008/2009
e quello successivo, infatti, le scuole primarie e secondarie
dotate di scale e servizi igienici a norma sono passate dal 70%
al 75%, anche se si registra una forte differenza tra nord e sud
Italia. Tuttavia, "l'analisi sul territorio - si legge nel
rapporto - pur evidenziando differenze marcate tra le diverse
regioni, mostra come anche nelle regioni piu' 'virtuose' il 30%
delle scuole non abbia ancora terminato l'abbattimento delle
barriere architettoniche". In generale, le scuole secondarie di
primo grado sono maggiormente accessibili rispetto a quelle di
grado inferiore. Tra le regioni piu' virtuose nell'anno
scolastico 2009/2010, ci sono la provincia autonoma di Trento, la
Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano, mentre Calabria e
Valle d'Aosta presentano i valori piu' bassi, ma solo per i
percorsi interni ed esterni, mentre il Molise mantiene basse
percentuali in tutte le caratteristiche architettoniche prese in
considerazione.
(Wel/ Dire)