(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 gen. - Si e' tenuto nel
weekend al Castello aragonese di Aversa il VI Forum Nazionale
Salute Mentale che propone una serie di interventi, riflessioni e
confronti, in programma fino a domani nella cittadina casertana.
Al centro del dibattito quest'anno l'Ospedale psichiatrico
giudiziario (Opg), tema prioritario per il forum che si batte fin
dalla sua nascita, nel 2003, per il suo superamento. "Sono stati
anni difficili per la salute mentale - sostiene Giovanna Del
Giudice, portavoce del forum - a causa del forte attacco alla
legge 180, determinando un ritorno al passato in alcuni casi, ma
lo scandalo degli OPG deve essere definitivamente cancellato.
Occorre chiudere i manicomi criminali e porre fine all'assurdita'
e alla violenza che si consumano al loro interno. Se queste
strutture permangono e' anche per il ruolo svolto dai
Dipartimenti di salute mentale, che si trovano ad affrontare oggi
una nuova sfida rispetto al modello organizzativo. Bisogna
ripartire dal paradigma dell'agire terapeutico, delle culture
alla base dell'imputabilita', del differente sguardo sull'altro,
della fine della medicina penitenziaria e della presa in carico
da parte del sistema sanitario regionale, dalla piena tutela
della salute nelle carceri. Malgrado nuovi strumenti legislativi
che consentirebbero il contrasto dell'internamento degli Opg, si
assiste stranamente a un aumento delle presenze, in numero
stabile negli ultimi venti anni. Intanto si continua a mettere
strettamente in relazione la pericolosita' sociale con la
malattia mentale".
Sono oltre 1300 gli internati presenti nei sei Opg italiani,
persone richiuse, nella maggior parte dei casi, per reati minori
che si trovano a scontare "un ergastolo bianco", e a vivere in
condizioni di coercizione e degrado, con un aumento significativo
del numero di suicidi e degli atti di autolesionismo. "Una chiara
violazione dei diritti umani le condizioni in cui vivono gli
internati" denuncia indignato Patrizio Gonnella, presidente
nazionale di Antigone. "Nell'ospedale di Aversa, dove oggi si
trovano circa 300 internati, l'ultimo letto di contenzione e'
scomparso nel 2008 - sottolinea Tiziana Celani, direttore del
Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl ex Caserta 2 - Bisogna
entrare nel processo di superamento mettendo insieme, come stiamo
facendo oggi, tutti gli attori coinvolti, dai Dipartimenti, alle
Regioni, ai Ministeri, allo stesso terzo settore. A partire dalle
dimissioni dei pazienti e dall'attivazione di percorsi di
reinserimento sociale".
Se tutti sono d'accordo sulla necessita' di un superamento
sostanziale degli Opg, molti si chiedono come si possa
realizzarlo. Il processo per chiudere gli ospedali giudiziari -
secondo gli organizzatori del forum - necessita di politiche
nazionali e regionali, con cui torni ad essere prioritaria la
tutela dei diritti dei detenuti e dei malati mentali, ma anche di
risorse economiche e umane. È con il DPCM del primo aprile 2008
che comincia questo percorso. "Il superamento degli Opg -
Giuseppe Nese, dell'Osservatorio regionale sulla sanita'
finanziaria per la Campania, fa il punto sull'applicazione del
decreto - coincide con la ristrutturazione dell'offerta dei
servizi di salute mentale del territorio, che sposta la
responsabilita' sanitaria in capo ai Dipartimenti di Salute
Mentale, e realizza, ove possibile, le dimissioni dell'internato,
nel quadro piu' generale della regionalizzazione degli ospedali.
Ma la legge non viene applicata ovunque allo stesso modo: abbiamo
davanti un cammino graduale".
(Wel/ Dire)