(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 gen. - "I cittadini
calabresi devono sapere che tra i diversi rottami metallici che
spesso vedono a bordo strada, in qualche discarica abusiva,
oppure in apparecchi elettrici ed elettromedicali che vengono
superficialmente mandati in discarica, ci potrebbero essere
componenti radioattivi che, se dispersi nell'ambiente e non
gestiti opportunamente, possono nuocere alla salute". E' quanto
afferma il dirigente del Laboratorio Fisico del Dipartimento di
Cosenza dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente
della Calabria (Arpacal), Raffaella Trozzo, che, proprio per
informare i cittadini e gli enti territoriali calabresi, ha
diffuso una circolare esplicativa.
"I rottami metallici destinati al recupero in fonderia-
afferma Trozzo nella sua circolare- possono contenere
radioisotopi da sorgenti radioattive usate in campo industriale e
medicale". I rottami e gli altri materiali metallici destinati al
recupero nell'industria metallurgica "possono, indebitamente,
contenere radioisotopi sia artificiali sia naturali- sottolinea-
tali radioisotopi, se inseriti nel ciclo lavorativo, possono
portare a contaminazioni dell'ambiente oltre che dei prodotti
finiti e del luogo di lavoro".
Per questo motivo, informa il dirigente del Laboratorio Fisico
del Dipartimento Arpacal di Cosenza, "la piu' recente normativa
in materia prevede una sorveglianza radiometrica sui materiali o
prodotti semilavorati metallici, che deve essere effettuata da
parte dei soggetti che a scopo industriale o commerciale
esercitano attivita' di importazione, raccolta, deposito o che
esercitano operazioni di fusione di rottami metallici o altri
materiali metallici di risulta".
(Wel/ Dire)