(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 gen. - "La severita' e'
necessaria per scovare i falsi invalidi. Ma ci hanno segnalato
casi di vera e propria ferocia" ha commentato Tommaso Daniele,
presidente nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti in merito alla vicenda dei controlli dell'Inps per
scovare i falsi invalidi, di cui denuncia disguidi e disagi. Il
piano straordinario di verifiche annunciato dall'Inps lo scorso
novembre sta infatti suscitando numerose polemiche riguardo al
modo in cui si stanno svolgendo i controlli. "Scovare i falsi
invalidi e' un impegno importante e fondamentale in uno Stato di
diritto - ha dichiarato Daniele -.
Come ho gia' detto piu' volte i falsi invalidi danneggiano prima
di tutto gli invalidi veri: oltre a truffare lo Stato e
contribuire a creare un clima di sospetto nei confronti dei
disabili, ogni falso cieco che prende soldi, li toglie ad un
cieco vero. Per questo tutti noi ci siamo impegnati a collaborare
attivamente con l'Inps. Ma ora ci stanno arrivando segnalazioni
da tutta Italia, e stiamo rasentando la follia". Sarebbero
infatti molte le denunce di disguidi e disagi subite dai
disabili, secondo l'Uici.
"Partendo dalle trasmissioni dei verbali - si legge in una nota
del presidente dell'Unione di Salerno, Vincenzo Massa - il loro
ritardo porta in automatico alla sospensione del beneficio
economico e a dicembre tantissimi soci hanno ricevuto
comunicazioni in tal senso; vi sono avvisaglie anche per questo
nuovo anno visto che da piu' parti i soci ci fanno la stessa
segnalazione." Altre associazioni hanno gia' denunciato che la
sospensione del trattamento economico avviene, in alcuni casi,
anche prima della visita di verifica da parte dell'Inps. Cosi'
prima che la persona possa avere ragione, rivolgendosi alla
magistratura, potrebbe passare anche un anno.
"Disguidi e disagi - continua la nota dell'Unione di Salerno - si
stanno creando con il cambio delle sedi dove si effettuano le
visite, e oltre ai disagi del raggiungere il luogo deputato vi e'
l'aggravante di una comunicazione che arriva in ritardo o
attraverso immaginari sms. In molti casi, pur avendo sottoscritto
apposito mandato di rappresentanza, tali comunicazioni non
arrivano alla nostra sede vanificando tutto lo scrupoloso lavoro
di assistenza fatto dai nostri impiegati. Non riusciamo ad avere
tabulati puntuali e attendibili sulle deleghe in nostro favore
cosi' non si conosce in tempo ragionevole quello delle disdette e
questo e' fonte di danno economico notevole per la nostra
associazione".
Ma la severita' rasenterebbe in alcuni casi la ferocia: "A
Napoli per esempio, alcuni soci sono stati costretti a togliersi
le protesi per dimostrare la loro reale cecita' - riferisce
Daniele - Chiediamo quindi all'Inps di continuare nel piano
straordinario di verifica della disabilita' ma di cambiare
marcia: rispetto delle persone disabili, rispetto dei tempi e
degli accordi".
L'Uici annuncia infine la possibilita' di scendere in piazza
insieme alle altre associazioni della Fand se le verifiche
continueranno in quella che definiscono una modalita'
persecutoria. Nei giorni scorsi la possibilita' di una
manifestazione nazionale era stata paventata anche dall'Anmic,
l'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, con la
denuncia molto dura lanciata dal presidente Giovanni Pagano:
"Siamo in una situazione di crisi profonda e insopportabile. I
disabili non stanno soffrendo, stanno morendo".
(Wel/ Dire)