ROMA - "I dati del Conto Annuale 2009 confermano come anche in
campo medico sia ancora in atto un processo di differenziazione e
gerarchizzazione in grado di attribuire alle differenze
biologiche una capacita' di strutturazione sociale".
Lo dice, in una nota, Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil
Medici, commentando i nuovi dati forniti dalla Ragioneria
generale dello Stato nel Conto Annuale, aggiornato al 2009, che
per i medici evidenziano una penalizzazione delle donne in camice
bianco: su 112.861 medici a tempo indeterminato il 37% (41.919)
sono donne ma su 9.692 primari le donne sono solo il 13%. Invece
tra i medici in part time le donne sono oltre il 90% (903 su 985)
e tra i medici precari raggiungono il 57% (3.709 su 6.493).
"L'impegno sindacale- aggiunge Anna Baldi, componente
dell'esecutivo nazionale FpCgil Medici e autrice del documento
'Donne medico e... le impari opportunita''- e' per una sempre
maggiore realizzazione delle pari opportunita' nella sanita'
intervenendo sull'organizzazione del lavoro per favorire la
conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita e per eliminare
negli ospedali e nei servizi sanitari territoriali ogni forma di
discriminazione fra uomini e donne".
(wEL/ Dire)