L'UNICO CON UN AMBULATORIO GINECOLOGICO PER DONNE CON DISABILITA'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 feb. - L'unico consultorio
romano con un ambulatorio ginecologico per donne con disabilita'
- uno degli appena 4 presenti in tutto il territorio nazionale -
e' ancora piu' accessibile: e' stata inaugurata ufficialmente nei
giorni scorsi la nuova piattaforma elevatrice che ha permesso
l'abbattimento di tutte le barriere architettoniche del
Consultorio familiare diocesano "Al Quadraro", in via Tuscolana
619 (http://www.consultorioquadraro.it/). Proprio per il servizio
offerto - un lettino per la visita ginecologica in grado di
abbassarsi e alzarsi, per consentire alla donna con handicap
motorio di potervi salire e scendere, direttamente dalla sua
carrozzina -, l'ambulatorio e' utilizzato da persone disabili
provenienti da tutta la citta', non soltanto dal popoloso
quartiere romano. L'ascensore "ci permettera' di accoglierne
ancora di piu' e farli accedere agli altri servizi offerti al
piano superiore - riferisce Enrica Cichi, direttrice del
Consultorio -. Vogliamo che nessuno si senta escluso"
E' stata Ileana Argentin, deputata, a sperimentare in prima
persona la funzionalita' del dispositivo, auspicando una
moltiplicazione di strutture accessibili in tutta Italia e una
concezione diversa della donna disabile: "Sembra che a noi
possano essere prescritti solo antibiotici, non
anticoncezionali", ha osservato, precisando che "pur essendo una
sostenitrice della liberta' di scelta e delle posizioni di
Ignazio Marino circa il testamento biologico, sono convinta che
l'essere persona e' talmente una cosa bella e importante che
anche il testamento biologico puo' essere un pericolo: preferirei
tante leggi che garantissero consultori e strutture come questa".
Anche Claudio Cecchini, assessore alle politiche sociali della
Provincia di Roma, ha auspicato una moltiplicazione di consultori
accessibili: "Ce ne dovrebbe essere uno per ogni Asl. Spero che
questa peculiarita' diventi buona prassi e che vengano abbattute
le barriere non solo architettoniche, ma quelle culturali: le
piu' pericolose, quelle che stanno nella testa e nel cuore della
gente". Per la deputata europea Silvia Costa, sostenitrice della
struttura da quando era assessore alla formazione della Regione
Lazio, e' indispensabile "la presa in carico del nucleo familiare
con un figlio disabile, che deve ritrovare un baricentro, insieme
al lavoro in e'quipe degli operatori. L'Italia e' la prima
nell'Unione europea per le leggi sull'integrazione scolastica;
tuttavia, se la normativa risulta avanzata, occorre la sua
esigibilita': tagliare proprio sul welfare rende complicato
gestire i servizi".
Oltre ai disabili, il Consultorio - frequentato da circa 1.300
utenti all'anno, tra affezionati e nuovi - viene utilizzato da
molti immigrati (circa il 30% del totale), soprattutto bengalesi,
romeni, polacchi; non mancano i musulmani. I servizi sono
accessibili anche a chi non e' in regola con il permesso di
soggiorno o non ha il tesserino Stp (Straniero temporaneamente
presente); le prestazioni sanitarie sono gratuite, comprese le
ecografie; solo in alcuni casi viene richiesto un rimborso spese
minimo, a seconda della situazione economica di ciascuno.
Numerose anche le famiglie romane indigenti che si rivolgono al
servizio; non mancano le minorenni in gravidanza, che vengono
accompagnate nel difficile percorso di una genitorialita'
responsabile.
(Wel/ Dire)