GIORNATA DI STUDIO PROMOSSA DALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI LAZIO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 feb. - I disturbi di
personalita' dal Dsm-Iv al Dsm-5: che cosa succedera' ai pazienti
narcisistici? Se ne e' discusso sabato 26 febbraio al convegno "I
disturbi di personalita' dal Dsm-Iv al Dsm-5: che cosa succedera'
ai pazienti narcisistici?" organizzato dall'Ordine degli
psicologi del Lazio.
La quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali (Dsm-5, a cura dell'Apa, vedi www.dsm5.org), che
verra' pubblicata nel 2013, presentera' numerosi cambiamenti
rispetto all'edizione uscita 11 anni fa e oggi in uso. La sezione
relativa ai disturbi di personalita' e' una di quelle che mostra
le modifiche piu' rilevanti. La nuova nosografia esclude infatti
l'esistenza di alcuni disturbi di personalita', come quelli
paranoide, istrionico, narcisistico e dipendente, lo studio delle
cui caratteristiche ha prodotto negli anni una letteratura di
riferimento imprescindibile sia come mole di dati empirici
accumulati sia come osservazioni cliniche, diagnostiche e
terapeutiche.
"L'importanza di una giornata di studi come quella promossa
dall'Ordine degli psicologi del Lazio questa mattina alla
Biblioteca Nazionale di Roma- ha commentato Vittorio
Lingiardi-consiste nell'aver restituito vitalita' clinica e
culturale al concetto di diagnosi e al suo impiego. In altre
parole, come recita il titolo di un bel libro di James Barron,
abbiamo cercato di dare un senso alla diagnosi. Perche' diagnosi,
nel campo dei disagi e dei disturbi mentali, non e' solo il
tentativo di dare un nome condiviso e una descrizione affidabile
a una condizione di sofferenza psicopatologica. Diagnosi e' anche
il risultato di un processo decisionale e soprattutto la premessa
di lavoro clinico. In altre parole, la diagnosi deve essere utile
sia al clinico sia al paziente. E' soprattutto perche' cogliamo
il rischio di confusione metodologica e scarsa utilita' clinica
che guardiamo con una certa preoccupazione alle proposte in tema
di disturbi della personalita' avanzate dagli estensori del
Dsm-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali,
a cura dell'American psychiatric association che, dalla prima
edizione del 1952, propone classificazioni sempre aggiornate dei
disturbi mentali. In particolare, il rischio riguarda
l'esclusione di alcune diagnosi di disturbo di personalita'
(narcisistico, istrionico, paranoide, dipendente) dall'edizione
del Dsm-5 la cui uscita e' prevista per il 2013".
La presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio, Marialori
Zaccaria, ha ricordato il peso e' l'importanza che potra' avere
il documento, in lavorazione, che sara' inviato all'American
psychiatric association (Apa), per esplicitare le ragioni del
dissenso. Il prossimo 20 aprile, infatti, scadra' il limite di
tempo stabilito dall'Apa per accogliere proposte, commenti e
critiche da parte delle comunita' scientifiche coinvolte, che
saranno vagliati nei prossimi mesi fino al 2013.
"Ci preoccupa moltissimo- ha aggiunto la presidente Zaccaria- la
progressiva medicalizzazione del disagio mentale, perche' viene
data piu' importanza alle malattie in cui e' consigliato l'uso
dei farmaci. La prassi clinica e psicoterapeutica ci dice che non
possono essere eliminate quelle patologie, che non rispondono a
cure farmacologiche e che, dunque, piu' di altre vengono trattate
con "cure" psicoterapeutiche. La nuova edizione del Dsm rischia
di peggiorare la situazione, assecondando il principio della non
rimborsabilita' delle patologie non inserite in esso. In altre
parole, non potendo trovare un farmaco che curi il narcisismo, i
narcisistici patologici diventano sani per statuto, in modo che
le compagnie assicurative possano evitare di rimborsarne le
psicoterapie. Ma potrebbero nascere problemi anche rispetto alle
perizie: ad esempio, la Sacra Rota annovera tra i vari disturbi
di personalita', validi per l'annullamento di un matrimonio, il
disturbo narcisistico. Vista l'importanza che un manuale
diagnostico come il Dsm ha nel mondo occidentale- conclude
Zaccaria- potrebbe accadere che una perizia di disturbo di
personalita' narcisistico non possa piu' essere utilizzata a tal
fine. Lo stesso potrebbe avvenire per l'affido di un minore
nell'ambito di una separazione".
Vittorio Lingiardi ha introdotto la "Lectio magistralis" di
Jonathan Shedler, studioso americano, anche il primo firmatario
di un autorevole cartello di esperti (Jonathan Shedler, Aaron
Beck, Peter Fonagy, Glen Gabbard, John Gunderson, Otto Kernberg,
Robert Michels e Drew Westen), che nel 2010, dalle pagine
dell'American Journal of Psychiatry, ha lanciato un allarme sul
futuro diagnostico dei disturbi di personalita'. Il gruppo di
esperti ha definito la diagnostica di personalita' proposta dal
Dsm-5 "un agglomerato poco maneggevole di modelli disparati e
male assortiti, che rischia di trovare pochi clinici disposti ad
avere la pazienza e la costanza di farne effettivamente uso nella
loro pratica".
"Il DSM-5- ha ribadito Schedler- cerca di coniugare le
esigenze e le scoperte della psichiatria, della psicologia
clinica e della psicologia accademica, ma finisce per dar vita a
un sistema di valutazione macchinoso e teoricamente poco
coerente".
(Wel/ Dire)