SALUTE. SMOG, ALLARME OMS: OGNI ITALIANO PERDE 9 MESI DI VITA
SITUAZIONE CRITICA NELLE CITTÀ, RAZIONALIZZARE SETTORE TRASPORTI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 feb. - "In Italia ogni
cittadino perde in media 9 mesi di vita per esposizione al
particolato" (le polveri sottili prodotte dalla automobili). E'
l'allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms), avvertendo di una situazione ambientale relativa alle
emissioni di polveri sottili da trasporto urbano che "rimane
critica nelle maggiori citta' italiane".
Marco Martuzzi, responsabile Impatto sulla salute del Centro
europeo ambiente e salute dell'Oms, spiega: le polveri sottili
emesse dal trasporto su strada rappresentano "la principale fonte
di emissione di particolato nelle aree metropolitane italiane, e
il suo impatto continua a rappresentare un problema di sanita'
pubblica considerevole".
Martuzzi delinea un quadro poco rassicurante: per effetto
dello smog e dell'inquinamento urbani "morti premature e malattie
croniche ed acute seguitano a colpire individui e famiglie". Cio'
fa si' che "la diminuzione dell'attesa di vita e della capacita'
produttiva pesi sulla nostra societa'", cui si aggiunge "il costo
di migliaia di ricoveri ospedalieri che indebolisce il nostro
sistema sanitario".
La situazione non sorprende, perche' non e' nuova: come
ricorda l'Oms un recente studio dell'Agenzia europea per
l'ambiente (Eea) che riporta 17 citta' italiane tra le prime 30
citta' europee piu' inquinate, con Torino, Brescia e Milano ai
primi posti della classifica. Non solo: l'ultimo studio sulla
situazione in Italia pubblicato nel 2006 dal Centro europeo
ambiente e salute dell'Oms stimava oltre 8.000 decessi l'anno in
13 citta' italiane per gli effetti a lungo termine
dell'inquinamento atmosferico da particolato. Ma considerando i
soli 30 capoluoghi di provincia della Pianura Padana, il numero
di morti dovuti alle polveri "potrebbe superare i 7.000 l'anno",
in base a calcoli elaborati applicando la metodologia dello
studio 2006.
Dati e stime alla mano un'azione politica che affronti il
problema del trasporto in maniera sistematica e strutturale "e'
necessaria e urgente". A detta dell'Oms un guadagno in salute
sostenibile "puo' essere ottenuto solo grazie a politiche che
mirino al contenimento delle emissioni dei mezzi privati a motore
integrando migliorie tecnologiche di veicoli e carburanti".
L'organizzazione mondiale della sanita' propone poi ispezioni
obbligatorie ai veicoli, incentivi fiscali, con una
pianificazione urbana che "promuova la pratica di camminare ed
andare in bicicletta in condizione di sicurezza e il trasporto
pubblico pulito ed efficiente". Cio', sottolinea l'Oms, riguarda
"anche il trasporto pubblico extraurbano".
Per l'organizzazione un approccio integrato e sinergico nel
campo del trasporto "produrrebbe benefici a catena". Solo con la
razionalizzazione e riduzione del traffico motorizzato privato,
sottolinea, "ridurrebbero a sua volta il danno alla salute
provocato dagli incidenti stradali, dall'esposizione al rumore,
dall'inattivita' fisica, dagli effetti psicosociali e dalle
emissioni di inquinanti dell'aria compresi gas serra",
contribuendo cosi' "anche a mitigare l'avanzare del cambiamento
climatico". A livello economico, la riduzione del particolato
fino all'anno 2020 condurrebbe ad un risparmio fino a 28 miliardi
di euro l'anno in Italia, calcolando insieme il risparmio sul
costo della mortalita', delle malattie e degli anni di vita persi.
(Wel/ Dire)
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