(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 21 feb. - Quanti bolognesi
sanno che a Santa Maria della Vita, in via Clavature, nel passato
c'era un ospedale? O che il Maggiore era in via Riva Reno e fu
bombardato durante la seconda Guerra mondiale? O ancora che,
proprio Bologna, e' stata una delle prime citta' ad avviare
massicce campagne di vaccinazione? Ci sono tanti elementi della
storia cittadina e di quella della sua sanita' nel volume "La
storia della Sanita' moderna a Bologna. Dalle Congregazioni di
carita' alle Aziende Usl". Il libro (150 pagine circa) che
ripercorre i 200 anni di politiche e risultati della sanita'
bolognese, e' stato presentato oggi in Provincia a Bologna dai
vertici del mondo sanitario locale.
Si tratta di una pubblicazione, spiega l'assessore
provinciale alla Sanita' Giuliano Barigazzi "realizzata senza
l'uso del denaro pubblico, ma con la collaborazione degli enti",
dedicata a tutti, non solo ad addetti ai lavori. Una narrazione
che tratteggia la storia della sanita' bolognese e ne da' molte
spiegazioni. E anzi, per il direttore sanitario dell'Ausl,
Massimo Annicchiarico, puo' essere utile anche per far capire "il
senso di appartenenza tipico di questa citta'" e per rafforzare
quel rapporto tra cittadino ed ente pubblico "che e' messo in
crisi ai giorni nostri, ma che deve essere recuperato". Al
progetto, nato da un'idea di Giusy Ferro e Carlo Vietti, e
realizzato da Tempinuovi, hanno collaborato i dipendenti della
Provincia, ma anche l'ex direttore generale del S.Orsola Augusto
Cavina, il preside della Facolta' di Medicina Sergio Stefoni, lo
stesso Massimo Annicchiarico. Il libro mostra immagini
contemporanee e d'epoca e i disegni dell'artista Rachele Ferro,
autrice anche della copertina che riproduce un dipinto del '700,
attualmente a Palazzo Poggi, sede dell'Universita'.
(Wel/ Dire)