(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 11 feb. - Un "buchino" nel
tallone del neonato, il prelievo di poche gocce di sangue, la
spedizione del campione con corriere al laboratorio centralizzato
di Bologna. E in 48 ore al massimo si ottiene, via web, lo
screening di 26 potenziali malattie rare. E' il nuovo sistema di
diagnosi precoce delle malattie nei bambini appena nati che il
Policlinico Sant'Orsola ha messo a punto, grazie a un
investimento della Regione di 2,7 milioni di euro per il 2010. Si
tratta di un'iniziativa che non ha eguali in Italia, e nasce
dall'esigenza di diagnosticare, e nel caso curare malattie rare,
in particolare patologie del sangue, del sistema nervoso, le
patologie delle ghiandole endocrine e le malformazioni congenite.
Basta solo il consenso dei genitori. Nel caso in cui si riscontri
davvero una patologia, si avvia automaticamente il percorso di
cura. Grazie a una efficiente rete informatica che collega tutti
i macchinari, i campioni di sangue sono tracciabili in qualsiasi
momento, dal prelievo alla diagnosi e, in caso di riscontro di
una patologia, sempre in automatico, parte l'informazione alla
pediatria.
C'e' pure un sistema 'di emergenza' per evitare che la rete
informatica perda qualche dato. I 36 Centri nascita della regione
sono collegati a questa rete in modo che i circa 45.000 bambini
che nascono ogni anno in Emilia-Romagna possono passare per lo
screening. La novita' e' stata spiegata dai vertici dell'ospedale
e dalla Regione in una conferenza stampa oggi al Policlinico
Sant'Orsola, dove lo screening di alcune patologie esiste gia'
dalla fine degli anni Settanta. Da allora al 2008, sono 393 i
pazienti che, grazie alla diagnosi precoce, hanno saputo e poi
avviato le cure. E oggi, con l'ampliamento dello screening ad
altre 19 patologie se ne possono 'controllare' 26.
(Wel/ Dire)