"IN AUMENTO LE REAZIONI AVVERSE AD ALCUNI ANTI - INFIAMMATORI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 feb. - La Societa' italiana
di pediatria preventiva e sociale (Sipps), in linea con la
direttiva del Working group pediatrico dell'Agenzia italiana del
farmaco (Aifa), in una nota, "invita ad un uso piu' attento e
consapevole dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (Fans)
nei bambini, in particolare ibuprofene e ketoprofene".
"Negli ultimi cinque anni infatti- spiegano i peidatri di
Sipps- a fronte di un aumento esponenziale delle vendite di
questi farmaci ad uso pediatrico, si e' assistito ad un
considerevole aumento di reazioni avverse a tali principi attivi,
che spesso sono venduti nelle stesse formulazioni destinate agli
adulti. Tra le reazioni avverse segnalate spiccano fra tutte
quelle a carico della cute, seguite da emorragie
gastrointestinali e complicanze renali".
"Nei piu' piccoli- raccomanda Leo Venturelli, specialista in
pediatria e componente direttivo Sipps- e' possibile ricorrere ai
Fans solo nel caso in cui alla febbre si associ un importante
malessere generale, somministrando solamente quelli ad elevato
indice di sicurezza (paracetamolo o ibuprofene, ma non entrambi
a distanza di poche ore uno dall'altro) e calcolandone le dosi in
base al peso del bambino e non alla sua eta'. Per questo motivo
e' indispensabile rafforzare adeguatamente l'attivita' di
informazione per aiutare i genitori ad utilizzare in modo
corretto questa classe di farmaci".
I Fans sono una classe di molecole la cui attivita'
farmacologica consiste nella riduzione dei sintomi di
un'infiammazione locale o sistemica. L'uso razionale di questi
farmaci prevede, nell'adulto, il trattamento della febbre, di
stati infiammatori dolorosi e di malattie croniche, ma in ambito
pediatrico l'Aifa raccomanda linee guida piu' restrittive
all'utilizzo dei Fans: "la febbre elevata e il dolore, ma solo al
bisogno e non continuativamente".
In caso di infezioni respiratorie pediatriche, fa sapere Sipps
nella nota, "i Fans devono essere utilizzati solo per le
manifestazioni dolorose di tali infezioni (per esempio l'otalgia
o la faringodinia), in quanto non esistono studi che testimonino
la loro efficacia nel ridurre anche gli altri tipi di sintomi".
In ogni caso la Sipps raccomanda di "valutare attentamente
l'esistenza di fattori concomitanti che possano aumentare il
profilo di tossicita' del farmaco, quali malattie epatiche e
renali, cardiopatia cronica, diabete e malnutrizione".
(Wel/ Dire)