(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 dic. - Allarme Asia ed Est
Europa: la diffusione dell'Hiv/Aids e' in grande crescita nei
paesi dell'est europeo e in gran parte del continente asiatico,
dove si sta verificando un drammatico incremento dei casi di
nuove infezioni. A riferirlo e' Andrea Gori, direttore
dell'Unita' operativa di malattie infettive del San Gerardo di
Monza. Intervenendo a Roma al convegno organizzato da Cesvi su
"Virus free day", nel corso del quale alcuni giovani ragazzi di
scuole italiane hanno illustrato i risultato del loro gemellaggio
con il Cesvi e in particolare con l'attivita' che
l'organizzazione svolge in Zimbabwe per il contrasto alla
diffusione dell'Aids, Gori mette in risalto la novita' di
approccio nella lotta all'Hiv/Aids, con il tentativo di "curare
le persone per fermare l'epidemia".
Il direttore dell'Unita' operativa di malattie infettive del San
Gerardo di Monza accenna all'importanza dello sforzo di cura
della persona sieropositiva anche nell'ottica della riduzione
delle nuove infezioni di Hiv: oggi il 25% delle persone
sieropositive non sa di esserlo, e queste stesse persone sono
responsabili del 54% delle nuove infezioni. Agendo in maniera
piu' estesa con un allargamento dei test "per trovare tutti i
sieropositivi ed eliminare il sommerso che non sa di essere
sieropositiva e diffonde l'infezione", si potrebbero ottenere
risultati ambiziosi, con una riduzione fino al 76% delle nuove
infezioni in poco piu' di tre anni e dell'81% nella proiezione al
2029. "Sarebbero risultati - afferma Gori - che solamente un
vaccino potrebbe darci: e sarebbero risultati ottenuti non con un
nuovo e miracoloso farmaco, ma solo e unicamente con i
comportamenti e le armi che abbiamo gia' adesso". "Se vogliamo
controllare la malattia - dice ancora - dobbiamo curare, e curare
bene, le persone Hiv positive".
In questo contesto, Gori si sofferma sui dati piu' recenti,
affermando che in Italia "non ci sono grosse novita'" e
ricordando che "la mortalita' e' in calo ma il numero di
infezioni e' in aumento". Ci sono piu' farmaci antiretrovirali ma
"non riusciamo ad avere meno malattia", con il risultato che "il
numero generale di persone che si ammalano cresce di anno in
anno". Fin qui l'Italia. Nel mondo, invece, Gori parla degli
"incredibili risultati che si sono registrati negli ultimi anni
in Africa" e parla della "sorpresa negativa del drammatico
incremento del numero di casi nell'Est Europa e in Asia,
specialmente in Russia, nelle ex repubbliche sovietiche e anche
nei paesi dell'est ormai entrati nell'Unione europea", con un
contagio che negli ultimi anni ha avuto un incremento
"impressionante" che tende a raggiungere "livelli africani".
(Wel/ Dire)