(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 apr. - Negli Stati Uniti
l'abuso di alcol si verifica soprattutto tra gli studenti dei
college, il 44% dei quali dichiara episodi di binge drinking ogni
2 settimane e il 19% anche 3 volte alla settimana. Il cervello di
un adolescente risulta particolarmente sensibile agli effetti
neurotossici dell'alcol perche' in fase di maturazione
strutturale e funzionale. Avanzate ricerche scientifiche
dimostrano che gli episodi di binge drinking negli adolescenti
provocano danni alle strutture cerebrali in via di sviluppo, e
disturbi comportamentali come la dipendenza dall'alcol in eta'
adulta.
L'universita' del North Carolina ha recentemente pubblicato i
risultati ottenuti da uno studio per determinare come questo
fenomeno alteri la struttura cerebrale. Sono stati utilizzati
alcuni ratti da laboratorio trattati con acqua (gruppo di
controllo) o etanolo (gruppo sperimentale, AE) durante
l'adolescenza (da 28 a 37 giorni post natali) e controllati fino
all'eta' adulta (da 60 a 88 giorni postnatali). L'analisi si e'
basata sullo studio genetico di specifici neurotrasmettitori,
l'uso di test comportamentali, l'analisi post-mortem con
Risonanza Magnetica (RM) delle strutture cerebrali ed
l'immunoistochimica. I ratti di 38 giorni, 24 ore dopo un
episodio di BE, mostrano una riduzione nella neurotrasmissione
del sistema colinergico e dopaminergico (recettori di tipo 4). I
ratti sottoposti ad elevate quantita' di alcol durante
l'adolescenza (AE) hanno mostrato una riduzione del 73%
dell'espressione genica rispetto al gruppo di controllo. Proprio
in questi ratti i test comportamentali evidenziano un deficit di
apprendimento (reversal learning) correlato ai dati di RM che
indicano una riduzione del volume del bulbo olfattivo e una
ridotta densita' dei neuroni acetilcolinergici nel cervello
anteriore.
Queste alterazioni chimiche e strutturali riscontrate a
livello delle strutture cerebrali potrebbero essere la causa dei
problemi di apprendimento nei ratti adolescenti dopo il binge
drinking, danni che potrebbero manifestarsi anche nel cervello
dell'uomo, soprattutto se in fase di crescita come
nell'adolescente.
(Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)