(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 apr. - Affiancare il medico
di base con uno psicologo riduce il carico di lavoro per il
medico, consente una riduzione delle prescrizioni di farmaci pari
al 20% in un anno, aumenta l'efficacia della prestazione medica e
l'apprezzamento degli utenti. Una situazione che produce vantaggi
ancor piu' importanti in una condizione di crisi socio-economica,
durante la quale e' dimostrato che l'equilibrio psicofisico ne
risente, con un aumento del rischio di stress e di depressione. A
ricordarlo e' Psycommunity, la piu' frequentata web community
degli psicologi italiani, che organizza nel prossimo mese di
maggio il Mip, il Mese dell'informazione psicologica, giunto alla
sua quarta edizione e che si snodera' in centinaia di incontri
informativi e di seminari organizzati in tutta Italia sul tema
della psicologia, con iniziative speciali a Roma e a Milano (vedi
lancio successivo).
Psycommunity ricorda che nel nostro paese (secondo i dati una
ricerca dell'Istituto Superiore di Sanita', progetto Esemed), in
un anno tre milioni e mezzo di adulti manifestano sintomi di un
disturbo mentale e che sono otto milioni e mezzo gli adulti ad
averne sofferto almeno una volta nel corso della propria vita: di
questi, 2 milioni e mezzo hanno presentato un disturbo d'ansia,
un milione e mezzo un disturbo affettivo e 50 mila un disturbo da
abuso di sostanze alcoliche. Le persone a piu' alto rischio di
sviluppare disturbi psichici sono le donne, se si escludono i
disturbi correlati all'alcool, i separati, i divorziati, i
vedovi, le casalinghe, i disoccupati e i disabili fisici. Se una
persona adulta su quattro soffre di disturbi psicologi nel corso
della vita, in Italia, solo il 3% di queste si rivolge pero' ai
servizi sanitari per la salute mentale e oltre la meta' si
rivolge al medico di base, ricevendo pero' come terapia solo
psicofarmaci, sovente inadeguati rispetto al problema
manifestato. In pratica, solo il 5% degli italiani, a fronte di
un disagio che riguarda il 20% della popolazione adulta, entra in
contatto con uno psicologo nel corso della propria vita.
Una situazione che ha serie conseguenze sociali, soprattutto -
come accennato - nei momenti di crisi socioeconomica: "Non
potremo mai raggiungere una condizione di benessere - spiega
Psycommunity - trascurando la nostra salute psichica, e,
soprattutto, ripianare i costi della sanita' pubblica, senza
interventi radicali di prevenzione del disagio psichico". Da
questo punto di vista nel nostro paese - spiegano - si spende la
meta' degli altri paesi europei, con variazioni notevoli da una
regione all'altra. E una ricerca dell'Universita' "La Sapienza"
(condotta dalla cattedra di Psicosomatica, diretta dal professor
Solano, della Facolta' di Psicologia) getta luce su un modo per
rendere piu' efficace l'azione di prevenzione e di terapia. La
ricerca, svolta nell'arco di dieci anni, partiva dal dato secondo
cui un adulto su due tra coloro che si rivolgono al medico di
base nasconde un disagio psicologico non verbalizzato, pur
manifestando sofferenza fisica. Per tre anni si e' affiancato uno
psicologo al medico di base, con lo scopo di dare ascolto e
offrire un nuovo senso al sintomo che viene riferito dal
paziente. E, quando il sintomo e' di natura somatica, aiutandolo
a non ritenere di soffrire di una malattia, ma a pensare di avere
un problema. Dalla ricerca, alla quale hanno aderito 11 psicologi
specializzandi in Psicologia della Salute e 8 studi medici, e'
emerso - spiega Psycommunity - che uno psicologo, affiancando il
medico di base, riduce il carico di lavoro per il medico e
aumenta anche l'efficacia della prestazione medica, con notevole
apprezzamento da parte dell'utenza, ma soprattutto, grazie al suo
lavoro di ascolto, consente una riduzione delle prescrizioni di
farmaci pari al 20% in un anno.
(Pic/ Dire)