REPORT DEL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI. PASSATI DA 3.163 A 2.874.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 apr. - In calo del 9,1% i
trapianti nel 2010: 2.874, contro i 3.163: e' quanto emerge nel
Report dei dati su attivita' di donazione e trapianto, relativi
allo scorso anno, reso noto dal Centro nazionale trapianti. Che
indica due cause principali della flessione: "Da un lato si e'
riscontrato negli ultimi 5 anni un aumento dell'eta' media dei
donatori da 50 a 55 anni, che riduce in modo rilevante il numero
degli organi idonei al trapianto, e dall'altro si e' registrata
la diminuzione del numero dei decessi di pazienti cerebrolesi".
Le ragioni di questa riduzione "sono da individuarsi nella
diminuzione dei decessi per cause traumatiche (da 1.348 nel 2009
a 1.240 nel 2010, con una riduzione percentuale dell'8%) e in
generale i decessi sotto i 40 anni (da 650 nel 2009 a 553 nel
2010, con una riduzione percentuale del 14,9%). Inoltre,
riferisce il Cnt, "si e' registrata anche una riduzione delle
morti dei pazienti di eta' superiore ai 60 anni (da 3.801 nel
2009 a 3.512 nel 2010, con una riduzione percentuale del 7,6 %),
che ha anch'essa avuto un impatto sulla disponibilita' di organi".
Complessivamente, "i potenziali donatori segnalati dai
rianimatori, cioe' i soggetti sottoposti ad accertamento di morte
cerebrale, nel 2010 sono stati 2.289 contro i 2.326 del 2009, con
una riduzione percentuale assoluta pari all'1%", mentre i
donatori effettivamente utilizzati nel 2010 "sono 1.095 (contro i
1.167 del 2009), con una diminuzione percentuale assoluta del
6,2%". Ed e' aumentata lievemente la percentuale di opposizioni:
lo scorso anno si e' attestata sul 31,5%, contro il 30,4% del
2009. Tuttavia si tratta di un "trend sostanzialmente stabile e
in linea con gli standard europei", commenta il Centro nazionale
trapianti: infatti "i primi dati disponibili a livello europeo
segnalano che la riduzione delle donazioni e dei trapianti non
interessa solo l'Italia, ma riguarda la maggior parte dei paesi
europei". Un segnale non proprio positivo per chi e' in attesa di
trapianto.
Osservando le cifre delle 3 aggregazioni interregionali,
emergono alcune differenze: infatti alcuni gruppi di regioni
hanno registrato un lieve incremento di donatori, mentre altre un
drastico calo. Nell'area N.i.t. - che comprende Lombardia,
Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di
Trento e Marche - lo scorso anno ci sono stati 441 donatori
utilizzati, 33 in meno rispetto ai 474 nel 2009; invece piccolo
balzo in avanti per area A.i.r.t. (Piemonte,Valle D'Aosta,
Toscana, Emilia Romagna, Provincia Autonoma di Bolzano e Puglia),
con 410 donatori utilizzati contro i 407 nel 2009. Infine,
nell'area Ocst (Lazio, Basilicata, Campania, Abruzzo-Molise,
Calabria, Umbria, Sicilia e Sardegna) sono stati 244 i donatori
utilizzati nel 2010, 42 in meno rispetto ai 286 dell'anno
precedente.
Venendo alle liste d'attesa, in Italia il totale dei pazienti
che attendono un trapianto nel 2010 era pari a 9.489, con un
aumento di 158 pazienti rispetto al 2009. Numeri che "confermano
un quadro sostanzialmente stabile, attestato dalla durata media
dei tempi di attesa, sostanzialmente identica rispetto al 2010",
riferisce il Cnt. "Dei pazienti iscritti in lista, 7.021 sono in
attesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa in
lista pari a 3,01 anni; 1.322 per un trapianto di fegato con un
tempo medio di attesa in lista pari a 2,04 anni; 728 per un
trapianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a
2,36 anni; 260 per un trapianto di pancreas con un tempo medio di
attesa pari a 3,25 anni; 345 per un trapianto di polmone con un
tempo medio di attesa pari a 1,86 anni". Inoltre la percentuale
di decessi per i pazienti in lista d'attesa "e' passata per il
trapianto di rene dall'1,5% del 2009 all'1,46% del 2010; per il
trapianto di fegato dal 5,4% del 2009 al 6,55% del 2010; per il
trapianto di cuore dal 10,1% del 2009 all'8,08% del 2010; per il
trapianto di polmone dal 14,7% del 2009 all'11,5% del 2010; per
il trapianto di pancreas dall'1,2% del 2009 allo 0,3% del 2010".
Il Cnt ci tiene a precisare che la mortalita' "si riferisce ai
soli pazienti deceduti in lista d'attesa".
(Wel/ Dire)