(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 apr. - Dalla sicurezza
stradale e personale al consumo di bevande alcoliche e sostanze
stupefacenti, dai comportamenti sessuali al tempo libero ed agli
interventi di educazione sanitaria e sessuale. Il "Progetto
attiva giovani" dell'Asp di Palermo ha analizzato abitudini,
affetti, motivazioni, preoccupazioni, difficolta' ed inquietudini
giovanili. L'indagine, realizzata dall'Azienda Sanitaria di
Palermo (Asp), in collaborazione con l'Associazione per
Mobilitazione Sociale Onlus, l'Istituto Don Calabria e la
Societa' cooperativa "La Lucerna", ha coinvolto 1011 studenti di
eta' compresa tra 15 e 20 anni, di 12 scuole superiori di citta'
e provincia.
Dall'indagine, finanziata dall'assessorato regionale alla
famiglia, e' emerso, in particolare, che il rapporto degli
studenti con la scuola e' soddisfacente (il 77% degli
intervistati non e' mai stato bocciato). Frequenti sono, invece,
gli episodi violenti o di bullismo con il 24,1% che ha dichiarato
di essere rimasto coinvolto nell'ultimo anno in uno scontro
fisico ed il 15,5% che ha rivelato di avere ricevuto
danneggiamenti o furti all'interno dell'Istituto, mentre il 2,3%
ha detto di non essere andato a scuola per timore di aggressioni
ed il 2,7% di essere stato aggredito o minacciato almeno una
volta con coltelli o altre armi.
La maggior parte degli studenti (il 66,8%) ha sperimentato
almeno una volta il fumo della sigaretta. L'eta' "d'esordio" e'
in generale tra i 13 ed i 14 anni, ma il 6% ha iniziato a fumare
prima dei 10 anni. Largamente diffuso l'uso e spesso l'abuso di
bevande alcoliche: sono il 72,9% coloro i quali hanno "bevuto"
almeno una volta nella loro vita con una prevalenza dei maschi
(83,1%) rispetto alle femmine (67,3%).Rimane rilevante anche il
consumo di sostanze stupefacenti con un quinto degli studenti che
ha dichiarato di avere provato la marijuana. Tra coloro i quali
hanno fatto uso di cocaina (il 2,8%), molti hanno svelato di
averlo fatto "per sentire sensazioni forti".
Quasi la meta' degli adolescenti ha avuto un rapporto sessuale
completo e tra questi il 51% ha svelato di avere avuto la prima
esperienza tra i 13 ed i 14 anni. Interessanti anche i dati
emersi sulle "nuove" dipendenze e sul gioco d'azzardo. La quasi
totalita' degli intervistati possiede un telefono cellulare ed un
computer a casa con collegamento ad internet e, in media, 9
ragazzi su 10 hanno un profilo personale su un social network.
Quattro intervistati su 10 giocano, invece, d'azzardo in locali
pubblici.
"Si tratta di un'indagine approfondita e completa - ha
sottolineato il direttore generale dell'Asp di Palermo, Salvatore
Cirignotta -. Il progetto ha coinvolto, oltre ad operatori
dell'Asp, soggetti del privato sociale ed insegnanti, ma
nell'iniziativa hanno svolto un ruolo attivo anche le famiglie
che hanno seguito uno specifico percorso formativo. Lo studio
rappresenta una base di partenza per interventi specifici e
mirati".
"Il rischio e', sicuramente, una dimensione necessaria e di
crescita per i giovani - - osserva Alberto Pellai, medico
ricercatore all'Istituto di Igiene e Medicina preventiva
dell'Universita' di Milano -. Questa e', infatti, un'area della
vita che risponde principalmente a tre bisogni fondamentali del
giovane che sono l'identita', la felicita' e l'appartenenza. In
generale, emerge che, l'area di assunzione del rischio, oggi e'
piu' generazionale che geografica. Dal punto di vista geografico,
invece, questi dati rilevano che al Sud il rapporto che le
ragazze hanno con il corpo e' meno problematico e poi, sul piano
del consumo delle sostanze, c'e' un minore consumo di droghe
pesanti rispetto al Nord".
"Per quanto riguarda gli episodi di bullismo che accadono
dentro la scuola, luogo deputato alla socializzazione dei ragazzi
- ha detto Marco Marchese, coordinatore della ricerca - questo
dato ci spinge a pensare la necessita' di una stretta
collaborazione con le scuole per creare momenti di confronto ed
avviare progetti destinati ai ragazzi per migliorare le loro
capacita' di comunicazione, il clima di classe e lo spirito di
gruppo".
"E' rilevante ed allo stesso tempo preoccupante l'eta' della
prima sperimentazione sia dell'alcol sia di sostanze stupefacenti
- ha spiegato Roberto Gambino, referente aziendale per la
progettazione - i dati rappresentano una base di partenza per
intervenire in una duplice direzione: sul disagio giovanile e
sulla promozione di campagne di educazione alla salute ed a
corretti stili di vita".
"I dati confermano pure la precocita' di inizio dell'attivita'
sessuale - ha affermato Francesca Cappello, responsabile
dell'Unita' operativa territoriale Salute della donna e del
bambino dell'Asp - gli interventi di informazione e prevenzione
devono, quindi, essere avviati sin dalla scuola media inferiore
con un coinvolgimento piu' efficace di insegnanti e famiglia".
(Wel/ Dire)