Il lavoro precario, senza certezze ne' sicurezze sotto molti
profili, da oggi una garanzia la offre: quella di rovinare la
salute.
Dall'Eurodap, l'Associazione europea disturbi da attacchi di
panico, e' la dottoressa e presidente Paola Vinciguerra a
diffondere la preoccupazione per un fenomeno che coinvolge ormai
moltissime persone, di tutte le eta', e che e' strettamente
legato alla vita professionale, cioe' il crescere di alcune
tipologie di disturbi e patologie chiaramente quale conseguenza
del precariato lavorativo.
L'esperta elenca i principali danni alla salute che il lavoro
precario puo' comportare. Si inizia con la gastrite, condivisa
anche da molti occupati a tempo indeterminato, per arrivare agli
attacchi di panico e di ansia, portati dalla continua e
persistente sensazione di inadeguatezza e di pericolo. Tra questi
due poli si insediano comunque altri disturbi: colite,
tachicardia, insonnia e dermatite.
Ma non finisce qui, purtroppo. Le patologie sono destinate a
diventare piu' acute nel tempo, peggiorando quanto piu' tarda ad
arrivare una qualche sicurezza che metta il soggetto al riparo
dalle paure di perdere il lavoro, o di non riuscire a pagare il
mutuo, o ancora di non avere risorse per arrivare a fine mese e
mantenere una famiglia.
(Wel/ Dire)