UNA MALATTIA CHE RICHIEDE ANCORA TROPPI SFORZI AL MALATO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 apr. - "Insieme facciamo
rete!". È lo slogan italiano scelto per il prossimo 17 aprile, in
occasione della settima Giornata Mondiale dell'Emofilia, a
testimonianza delle "differenziazioni di accessibilita' nei vari
Centri regionali italiani, a cospetto di una malattia che
richiede ancora troppi sforzi al malato".
E in occasione della Giornata Mondiale si e' tenuta in Senato
una tavola rotonda promossa dalla Federazione delle Associazioni
Emofilici (FedEmo) dal titolo "Federalismo e salute: come
migliorare l'assistenza ai pazienti emofilici in tutte le Regioni
italiane?", alla quale hanno partecipato istituzioni, esperti
clinici e rappresentanti del mondo accademico, per fare il punto
sul percorso di accreditamento dei Centri Emofilia, le criticita'
dei malati nell'accesso alle cure e le differenziazioni
regionali.
"Come FedEmo abbiamo voluto fortemente questo incontro per far
capire l'importanza della partecipazione di tutti, cittadini,
associazioni- ha dichiarato Gabriele Calizzani, presidente
FedEmo- e soprattutto istituzioni per garantire alla comunita' di
pazienti emofilici standard di cure adeguate ai principi europei
ed omogeneita' di trattamento su tutto il territorio nazionale.
In molte Regioni mancano Centri in grado di fornire un'assistenza
multispecialistica. Cio' costringe i pazienti spesso a spostarsi
in localita' a volte lontane molti chilometri da casa, con grave
rischio per la vita del malato in casi di emergenza emorragica".
Ad oggi e' un'Italia "ancora a macchia di leopardo- la
conclusione di Calizzani- Per ovviare a tale disomogeneita',
attraverso la Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni,
la nostra Federazione ha promosso l'avvio di un percorso per la
definizione di linee guida organizzative per la programmazione
regionale e l'accreditamento istituzionale dei Centri Emofilia
sul territorio italiano con il coordinamento del Centro Nazionale
Sangue".
(Wel/ Dire)